
di Enrico Malgi
Carismatico affabulatore calato nel perfetto ruolo di entertainer, showman e comunicatore; ieratica figura segaligna e bianco barbuta, che si prende la scena tutta per sé come un consumato attore di teatro e recita a soggetto magistralmente, con un’eloquenza forbita ed accattivante, davanti ad un pubblico attento ed affascinato da cotanto mestiere; giochi di luci e di ombre, come nella classica filosofia cinese delle pinying, che nelle studiate movenze lo fanno apparire come un artista orientale; entrate ed uscite con effetti speciali e sottolineate da musiche appropriate, tanto da stupire l’uditorio; immagini allusive ed evocative che passano sullo schermo . Ecco, questo è stato Luca Maroni nella sua spettacolare presentazione all’Hotel Mec Paestum, quando ha proclamato le aziende vitivinicole campane vincitrici dei migliori vini del Paestum Wine Festival.
L’evento, organizzato con la collaborazione di Angelo Zarra, è stato patrocinato dalla Regione Campania, dalla Provincia di Salerno e dal Comune di Capaccio e sponsorizzato da alcuni marchi locali. Nella gremita sala erano presenti rappresentanti delle istituzioni, politici, produttori, imprenditori e giornalisti specializzati.
Le ventidue aziende campane premiate sono state: Albamarina, Calafè, Cantine Federiciane Monteleone, Casa Vinicola Cuomo “I Vini del Cavaliere”, Feudo Apiano, Feudi di San Gregorio, La Fortezza, Marisa Cuomo, Mastroberardino, Miér Vini, Montevetrano, Nativ, Nugnes, Polito Viticoltori, Rocca dei Sanniti, San Salvatore 1988, Santa Costa, Tenuta Cavalier Pepe, Terre dei Vuttari, Torre Varano, Vesevo e Villa Matilde. Premiata anche un’azienda extra regionale: Feudi di San Marzano.
Luca Maroni, impeccabilmente vestito di scuro, ha voluto sottolineare che: “Davvero poche sono le regioni italiane che vantano un miglioramento qualitativo tanto diffusamente rappresentativo come la Campania. I grandi vini del Taburno, del Massico, del Beneventano, del Sannio, dell’Ischitano, del Salernitano, del Napoletano, del Cilento e della Costiera Amalfitana sono alla stessa altezza dei magnifici cru dell’Irpinia. Una gamma di bianchi e di rossi autoctoni capaci di rivaleggiare con le migliori varietà internazionali universalmente apprezzate. Un simbolo della Campania che funziona e che vale da porre al centro del rilancio economico, produttivo e culturale di una regione di tale incomparabile e fruttosa bellezza”.
Tutti i rappresentanti aziendali premiati sono stati intervistati da Luca Maroni, tra cui Piero Mastroberardino, Silvia Imparato, Andrea Ferraioli, Tani Avallone, Giuseppe Pagano, Giovanni Cuomo e Antonio Fumarola. Alla fine della premiazione poi, l’interessante serata è proseguita con la degustazione dei magnifici vini aziendali per la gioia di tutti i convenuti e di cui riferirò a parte.
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