
di Marina Betto
Bianco Pomice e Nero Ossidiana tradiscono già nel nome la loro origine, se si guardano poi i vitigni che compongono questi due vini, il primo fatto di Malvasia delle Lipari e Carricante, il secondo fatto di Corinto Nero e una minima parte di Nero d’Avola ci si rende subito conto che siamo in Sicilia, su terreno vulcanico e precisamente a Lipari.
“Arrivato a Lipari dopo aver visto Alicudi, Filicudi, Salina, mi trovo sulla Piana di Castellaro, una piccola frazione, sono folgorato dal posto, come un innamorato e subito decido di acquistare terreni sull’isola, vigne in particolare” così racconta Massimo
Lentsch “andai da un tabaccaio, chiesi dei fogli e un pennarello per scrivere un annuncio che poi lasciai in vari esercizi commerciali dell’isola. In poche ore ricevetti centinaia di telefonate.” Così è cominciata questa avventura vitivinicola contattando poi l’enologo etneo Salvo Foti, esperto in terreni vulcanici con il quale nel lontano 2000
fecero una mappatura delle viti preesistenti compiendo una selezione clonale massale da cui sono nate nuove barbatelle.
Oggi Tenuta di Castellaro consta di 24 ettari posti ad una discreta altitudine circa 400 m sul livello del mare. Le vigne così come consigliato da Salvo Foti sono ad alberello. Inizialmente vinificavano presso la cantina Gulfi di Ragusa mentre oggi si fa tutto sull’isola e la
barricaia della nuova cantina è stata realizzata come il Chiostro Normanno di Lipari, simbolo della città, dove le volte degli archi a tutto sesto sono gettate direttamente nel terreno. L’illuminazione della stessa è fatta con cavettisolari, l’impianto fotovoltaico fornisce energia e a completare l’opera architettonica c’è un fito-depuratore, una cantina costruita nel pieno rispetto della tradizione e della storia architettonica dell’isola, una struttura innovativa e funzionale perfettamente inserita nell’ambiente a impatto zero.Dal 2016 Emiliano Falsini è l’enologo di questi vini, essenziali, salini, di facile beva che si esprimono nel bicchiere rispecchiando il territorio cioè in una visione di contrasti, di luce e frescura, di acceso colore forte come la pietra siciliana ma anche espressione di gentilezza naturale, trasparente come le acque del mare che lambiscono Lipari.
Massimo Lentsch e sua moglie Barbara Manzotti, responsabile Hospitality di Tenuta di Castellaro hanno così realizzato il loro progetto di fare vini che siano la perfetta sintesi tra paesaggio e persone, valorizzando un intero terroir; le vigne non sono separate, distanti, ma sono una piccola parte di un sistema più complesso. Questi 24 ettari producono 70 mila bottiglie in totale, di cui Bianco Pomice è il vino bianco emblema della tenuta, blend di Malvasia delle Lipari e Carricante.
La Malvasia è fermentata in acciaio mentre il Carricante in barriques di 3° e 4° passaggio. Sottilmente minerale e salmastro dimostra un’anima delicata, chiara, equilibrata che gli può permettere di invecchiare bene.
Eùxenos 2022 è una Malvasia delle Lipari in purezza, secca, macerata in anfora di coccio pesto. La fermentazione spontanea avviene sempre in anfora così come l’affinamento, segue un ulteriore periodo di un anno in bottiglia. Colore dorato, profumo di pesche e mandorle fresche, erbe scaldate al sole e roccia marina. Il gusto mantiene le promesse sentite al naso e diventa un vino da bere con i primi di pesce, con il sashimi condito alla mediterranea con capperi, olive.
Nero Ossidiana 2021 da vitigno Corinto Nero con una piccolissima percentuale di Nero d’Avolacoltivata ad alberello. Alcuni grappoli rimangono interi non diraspati durante la vinificazione e poi dopo la svinatura il vino viene messo in botti usate per la malolattica, dopo otto mesi viene messo in acciaio, seguono 12 mesi di bottiglia. Profumo netto di marasca e spezie e note marine lo rendono suadente, mentre in bocca risulta fresco e minerale con una discreta lunghezza.
Corinto 2021 da uva omonima in purezza vinificata in fusti di legno di rovere francese, è un vino Rosso secco. Affina almeno un anno in botti da 500 litri e poi 12 mesi di bottiglia. Il colore è intenso con riflessi viola, il profumo riporta alla frutta rossa e all’uva passa con ricordi di spezie dolci; il tannino sommesso lo rende morbido e perfetto vino rosso da pesce.
Malvasia delle Lipari DOC 2023 è un vino dolce fatto di Malvasia delle Lipari 95% e 5% Corinto coltivata su terreno sabbioso su terrazze direttamente sul mare.
Le uve selezionate manualmente durante la raccolta sono esposte ad essiccamento naturale al sole per 15 giorni su graticci. Le uve fermentano in botti di rovere per mesi fino all’arresto naturale del processo per poi dopo vari travasi essere imbottigliato. Affinamento in bottiglia per 18 mesi. Non troppo dolce al palato ha un tessuto che richiama le albicocche secche, l’uva passa e le erbe aromatiche secche. Il gusto è fresco con lieve astringenza che equilibra il sorso.
info@tenutadicastellaro.it
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