
di Ugo Marchionne
Tre lustri di successi. Quindici anni da primo attore. Oltre un decennio saldamente in testa. Il Jap-One è sicuramente un’icona indiscutibile quando si parla dei ristoranti giapponesi e della storia del Sushi a Napoli. Il Patron Roberto Goretti con grande successo sta trasformando sempre di più il suo progetto in una Holding. Tante nuove aperture. Pompei, Vomero e prossimamente Mergellina. Tante novità anche in fatto di location e brigata di cucina.
La strada del Patron Roberto Goretti sembra essersi divisa da quella del maestro Ignacio Ito. Il fautore delle influenze brasiliane sulla cucina giapponese non avrà più il vertice del ponte di comando della cucina di Via Cappella Vecchia. Il progetto prima di tutto. Un’attrattiva non da poco visto anche l’imminente cambio di location che sta per affrontare il Jap-One. In primavera il Re dei giapponesi in città cambierà sede. La primavera inoltrata vedrà sbocciare questa nuova declinazione di una storia che continua. Ancor più nel cuore di Chiaia. A pochi passi da Via Calabritto. Una nuova e meritata location vetrina che aiuterà ancor di più il Jap-One nella sua lotta al primato. Appartenenza è la parola d’ordine. Appartenenza ad un concept solidissimo che grazie al nuovo Kiss Kiss Bang Bang di Via Cappella Vecchia ha conquistato nuove fette di clientela. Quella più giovane.
Il cambio al timone del sushi counter non spaventa, anzi. Segna un cambio di rotta epocale con una direzione ben precisa, che rimane la stessa da quasi vent’anni: il successo. Il Jap-One rimane nel cuore dei Napoletani e non solo, un punto di riferimento culturale Un riferimento storico per ciò che significa andar per sushi in città.
Una formazione puntuale della brigata già presente e qualche innesto a sorpresa sicuramente sarà funzionale ad aiutare il Jap-One nella transizione Post-Ito. La materia prima è sempre di primissimo livello, così come il riso che rimane uno dei più fedeli alla tradizione giapponese del panorama partenoepo. Le mani del Jap-One rimangono salde sulla clientela filo-nipponica della città speriamo ancora per lungo tempo a venire. Seguiremo attentamente gli sviluppi e l’evoluzione di un progetto gastronomico che sebbene privo di colui che ne è stato le mani ed il direttore dietro il bancone, rimane immutato nell’anima, nella passione e nella voglia di stupire.
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