di Marina Betto
Con un video immersivo, suggestivo, curato dagli artisti italiani del NONE a cui è stata affidata l’istallazione digitale e la scenografia della presentazione si apre il sipario su “Y” il nuovo rosé di Pasqua Vigneti e Cantine. E’ Riccardo Pasqua che presenta questo debutto in live streaming mondiale “Un vino su cui stiamo lavorando da tre anni, dalla vigna alla cantina, nato dall’unione di tre vitigni Corvina, Trebbiano di Lugana e Carménere che apportano ognuno una specifica qualità cioè eleganza, freschezza, complessità, tutti vitigni provenienti dal lago di Garda.” “Y” è l’espressione più importante del progetto 11 Minuti il primo rosé presentato dalla cantina quattro anni fa antesignano di un nuovo stile.
Già perché lo stile del vino rosato prodotto in Italia sta cambiando, pronto a scalare le vette di un mercato, quello dei rosati che ha avuto un incremento del consumo tra il 2000 e il 2019 del 15,8%. Come conferma Alessandro Pasqua, Presidente Pasqua USA “gli Americani amano il Rosé, è un vino che capta l’attenzione e la curiosità del consumatore. Noi con “Y”, che non è un vino secondario ma Premium Wine, siamo sicuri di offrire qualcosa di unico ai millennials che lo amano tanto, un’eccellenza che rimane espressione di un territorio e dei suoi vitigni.” La produzione di rosati italiani, che incide per circa il 7% sulla produzione mondiale, proviene da quattro regioni in particolare Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Puglia in cui si concentra il 67% della produzione rosé Dop e Igp nazionale.
Come si presenta dunque questo nuovo rosato di Pasqua? Affascinante è il colore rosa chiaro e riflessi arancio, naso intenso con agrumi in evidenza e spezie tra cui spicca la vaniglia, le rose. Il gusto è armonioso, verticale, molto strutturato con le sensazioni floreali e citrine che ritornano con un bel allungo, un vino gastronomico perché corposo e intenso, da sorseggiare con il salmone, la carne di maiale, il pollo ma anche con un piatto di pasta con un ragù bianco, con i formaggi freschi, la burrata, la mozzarella di bufala.
Si chiama “Y” perché i tre elementi che disegnano questa lettera rappresentano i tre vitigni che lo compongono e l’equilibrio del vino stesso. La Corvina, presente per il 60% da acidità e le sensazioni di frutta rossa, il Trebbiano di Lugana 30% apporta aromi delicati di agrume e fiori e il Carménere da struttura e lo stabilizza nel tempo. La spremitura è soffice per le uve a bacca rossa e macerazione sulle bucce per quelle a bacca bianca per 8/10 ore. Il 10% termina la fermentazione alcolica in tonneaux di rovere francese di secondo passaggio ed è appunto la fermentazione alcolica in legno a donare quei sentori di tostatura e aromi vanigliati che si ritrovano nel bicchiere. Certamente è la ricerca del metodo di vinificazione a fare la differenza che si sente nella sua espressione gustativa.
www.pasqua.it
Dai un'occhiata anche a:
- Napoli, La Cantina di Masaniello: tra leggende e verità, la cucina di uno dei più antichi locali del centro storico
- Cesarini Sforza e i vent’anni di longevità di Aquila Reale
- Sassicaia: storia di un’idea divenuta realtà e mito
- Flash| Tentata rapina con sparatoria a Bruno Sculli, imprenditore dei locali Carbonà, Mastergrill e Sammarco 2.0
- Petrillo: chi usa forno elettrico per la pizza non esercita arte del pizzaiuolo napoletano Unesco
- Anno nuovo, nuovi dolci. Sabato 12 gennaio si riparte con i corsi di pasticceria del maestro SAL DE RISO
- Il Poggio al Bosco 2019 di Botromagno il bianco pugliese senza rivali
- Borgo Paglianetto – L’eccellenza di un Verdicchio di Matelica autentico e franco