
Ci sono vini nati per essere bevuti per dissetarsi in compagnia. Il trio frizzante di Pasquale Amitrano e Betty Iuorio di Casebianche pensato da Fortunato Sebastiano primo in Campania, è adatto a questa bisogna. Ricordiamo La Matta di cui abbiamo spesso scritto, un fiano del Cilento rifermentato in bottiglia frizzante naturale. Stavolta però parliamo del rosato, Il Fric, abbreviativo di fricchettone, un espressione che andava molto di moda negli anni ‘70 che è l’esatto opposto di gastrofighetto. Un rosato da aglianico lavorato allo stesso modo. Lo abbiamo bevuto in famiglia, formato magnum, sul alcune pizze di Stratto, il nuovo locale di Giuseppe Boccia a Vallo della Lucania. Cilento nel bicchiere e nel piatto. Generoso, allegro, vibrante e ben evoluto dopo tre anni di bottiglia, il Fric è ben presto finito rendendo allegra e spensierata la nostra serata estiva rigenerante. Vini che fanno bene all’anima e allo spirito. Bravi Betty e Pasquale.
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