Il mondo brassicolo internazionale contro Putin. Intervista a Markus Raupach e Yuri Katunin

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista
Giudici internazionali

di Alfonso del Forno

Il conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina, invasa dalle truppe russe, non ha lasciato indifferente il movimento mondiale della birra. Nei giorni scorsi, nel gruppo Facebook “International Beer Competition Judges”, in cui dialogano i giudici internazionali dei concorsi birrari, leggevo la presa di posizione molto ferma da parte del tedesco Markus Raupach, che, condannando l’invasione russa, proponeva una serie di “sanzioni” nei confronti dei birrifici e produttori di materie prime russi. A seguito di questa proposta c’è stata una vivace discussione online tra i componenti del gruppo, con commenti arrivati da ogni parte del globo.

Tutti sono stati a favore di un documento di condanna all’invasione dell’Ucraina e alla presa di posizione netta nell’esclusione delle birre russe dai vari concorsi internazionali.

Quest’ultima proposta ha scatenato la reazione di Yuri Katunin, giudice russo residente a San Pietroburgo, che non trovava giusta l’esclusione dei prodotti russi dagli eventi internazionali del mondo birra. Dopo un lungo e acceso dibattito, Markus ha pubblicato un nuovo documento che riporto di seguito:

“La Comunità dei giudici internazionali della birra ha adottato la seguente risoluzione il 27 febbraio 2022:

1) I giudici internazionali della birra condannano fermamente la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. Il mondo intero sta affrontando grandi sfide che possono essere superate solo con la cooperazione internazionale. La nostra comunità sperimenta, ad ogni concorso di birra, come persone di tutti i paesi possano collaborare con successo in armonia, rispetto ed entusiasmo condiviso. L’invasione dell’Ucraina calpesta tutti questi valori;

2) Non parteciperemo a nessun concorso di birra in Russia o Bielorussia fino a nuovo avviso;

3) Invitiamo tutte le competizioni internazionali di birra a togliere dalla competizione birre provenienti da Russia e Bielorussia e a non valutarle. Daremo il bentornato a quei birrai che lavorano per la pace e la fine dell’aggressione, non appena la leadership del loro paese avrà smesso di comportarsi in modo così disumano.

4) Chiediamo a tutti gli attori del mondo brassicolo di limitare al minimo assoluto la cooperazione con aziende e fornitori russi e chiudere i rapporti nel medio termine.

5) Siamo solidali con tutte le persone del mondo brassicolo in Russia e Bielorussia che stanno lavorando per la pace e per porre fine alle aggressioni.

Il gruppo International Beer Judges è composto da oltre 500 giudici professionisti provenienti da tutto il mondo. Fornisce la maggior parte dei giudici ai vari concorsi di birra in tutto il mondo. Tra loro ci sono anche membri di Russia, Bielorussia e Ucraina.

Con questa risoluzione vogliamo manifestare la nostra solidarietà all’Ucraina da un lato, ma dall’altro vogliamo ricordare per esperienza che persone di tutti i paesi del mondo possono collaborare in armonia”.

Questo manifesto è stato adottato ufficialmente dall’European Beer Consumers Union (EBCU), l’associazione dei consumatori europei di birra, in cui Unionbirrai rappresenta l’Italia.

A seguito di questo documento ci sono state le prime reazioni internazionali, con l’esclusione delle birre russe dal concorso più importante al mondo, il World Beer Cup che si svolge negli Stati Uniti, e dall’inglese London Beer Competition.

A questo punto ho deciso di sentire personalmente i due protagonisti di questa vicenda, Markus Raupach e Yuri Katunin, per conoscere meglio il loro punto di vista e dare spazio alle loro opposte ragioni.

Alla mia domanda su cosa lo avesse spinto a proporre una posizione di questo tipo, Markus risponde: “La situazione in Ucraina mi ha colpito molto. Ho pensato a cosa posso fare nel mio ambiente per dare un esempio. Il gruppo International Beer Competition Judges è una comunità di professionisti della birra di tutto il mondo. Lavoriamo insieme in armonia e seguiamo le stesse regole. Se ci sono opinioni diverse, discutiamo e troviamo una soluzione insieme. Nel frattempo, anche molte amicizie private si sono sviluppate dall’unione puramente professionale. Ci ritroviamo in vacanza, ci aiutiamo a vicenda quando ci sono difficoltà e ci sosteniamo a vicenda nelle questioni professionali.

Per questo ho avuto l’idea di dare un esempio. Forniamo fino al 90% dei giudici ai grandi concorsi della birra e abbiamo una grande influenza sulla scena nazionale e internazionale della birra. Così ho scritto una bozza di risoluzione e l’ho messa in discussione nel gruppo. In totale, più di 70 dei 550 giudici hanno partecipato. Alla fine, siamo arrivati alla formulazione finale, che poi abbiamo anche pubblicato. Da allora è stato adottato da altre organizzazioni, come l’EBCU”.

Chi non ha preso bene la mozione discussa tra i giudici internazionali è stato il russo Yuri Katunin che, alla mia richiesta del suo punto di vista, risponde: “Alfonso, io sono anarchico e pacifista. Quindi sono contrario a qualsiasi guerra e questa in particolare. Putin non è la Russia. Questo non è l’intervento russo, ma quello di Putin. Questa è la mia posizione. Quello che dico da giorni ai miei colleghi giudici è: le birre e i birrai russi uccidono? Conoscete qualche birraio russo che sostiene la guerra? Se sì, per favore fatemi i nomi. Non ne conosco. I produttori di birra sono pacificatori. Quanto a me ho organizzato un movimento ППВ (Пивовары против войны – Brewers against war). Il nostro manifesto è breve e chiaro:

DICHIARAZIONE DI MOVIMENTO ППВ (“I birrai contro la guerra”)

La birra è una delle bevande più antiche e sociali del pianeta. La birra unisce persone di diversi paesi e culture diverse. Al contrario, la guerra divide le nazioni. La guerra distrugge. La guerra uccide. Contro la nostra volontà ci siamo trovati in una nuova realtà che ci spinge ad esprimere con chiarezza la nostra posizione civile. Ed è molto semplice. Non una singola vita umana vale le ambizioni geopolitiche di qualcuno o qualsiasi centimetro quadrato di territorio. Noi, birrai russi, ci opponiamo a questa aggressiva guerra fratricida, come la chiamano i propagandisti. Chiediamo la fine immediata dello spargimento di sangue e il ritiro delle truppe russe dal territorio dell’Ucraina!”

La condanna all’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina è unanime nel mondo brassicolo e la dichiarazione di Yuri Katunin, a nome dei birrai russi, è molto forte. Le sanzioni internazionali nei confronti del mondo brassicolo russo sono solo una goccia nell’oceano delle reazioni all’invasione dell’Ucraina, ma forti abbastanza da stimolare la reazione di una parte della società civile russa, che è sicuramente contro la guerra. Non ci resta che capire quanta forza può usare il popolo russo per contrastare le decisioni terrificanti del suo leader politico.

 


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