Il peggior panettone del mondo è di….

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista
Panettone chef famoso

di Marco Contursi
Tutti a dire chi è il migliore, io ti dico il peggiore ma ti prego di leggere con attenzione fino alla fine, per capire perché è così.

E’ triste notare come una intervista a uno dei massimi esperti di lievitazione, sul panettone, sortisca, vedendo il numero di letture così poco interesse, mentre se avessi fatto, inventandomela, la classifica dei migliori panettoni, avrei avuto migliaia di visite. Questo perchè la gente vuole sentirsi dire cosa comprare, piuttosto che cercare di avere le informazioni per capire e poi decidere autonomamente.

Ma come è nato tutto questo mio interesse per il panettone?

Da questa foto.

Messa sul sito ufficiale di e-commerce di uno dei più grandi chef italiani.

Un panettone chiaramente con  problemi di disordine della struttura ma pubblicato sul sito ufficiale di un grande chef che vende il suddetto panettone a ben 40 euro al kg e che l’ha esaurito in pochi giorni.

Dopo averla pubblicata sulla mia pagina facebook, senza dire di chi fosse, c’è stato pure chi l’ha giustificata sostenendo che forse era normale così o che essendo artigianale poteva starci.

Lo so tutti a chiedervi chi è questo chef famoso, ma è più importante capire che partendo da questo episodio si palesano tre concetti chiave della gastronomia che vorrei  evidenziare una volta per tutte:

L’artigianalità in tutti i settori è intesa come la forma più alta di perfezione, tranne che in gastronomia.

Non può essere sempre tutto relativo, ci deve essere una verità e sta a noi trovarla.

La gente compra il “nome”, indipendentemente dalla qualità reale del prodotto

Primo concetto, rifletteteci. Chi di noi accetterebbe una cravatta di Marinella mal cucita, o un anello di Bulgari incastonato male, o ancora un maglione di cashmere di Brunello Cucinelli, tutto sfilacciato? NESSUNO!!! Però accettiamo che un panettone artigianale abbia caverne, che una soppressata sia bucata dentro, che un vino sappia di aceto. “Ma quello è artigianale, è genuino”. Ma perché nel food non vale quello che vale in tutti gli altri settori, e cioè che un prodotto artigianale debba essere quando più vicino è possibile alla perfezione???? Mistero senza risposta.

Uno sbaglio di un produttore ci può stare, ma non va giustificato ed accettato in nome dell’artigianalità.

Secondo concetto, rifletteteci. Ma perché dinanzi a qualcosa di palesemente strano, tipo un buco enorme in un panettone, nessuno si interroga se quella cosa sia corretta o meno, ricercandone le cause? “Forse deve essere così”, “Chissà come deve essere?”, sento dire, senza che nessuno investighi la cosa e, chiedendo a reali esperti, arrivi a una soluzione. Tutto viene lasciato nel dubbio e anche quando qualcuno ci offre la possibilità di chiarire una volta per tutte, preferiamo non leggere come stanno le cose e restare ignoranti. Magari aspettando che il blogger di turno ci dica quale comprare, senza formare in noi una coscienza critica che ci permetta di farlo autonomamente. E così i corsi di degustazione di olio, salumi ecc vanno spesso deserti, come pure gli articoli che spiegano come riconoscere un prodotto di qualità, mentre quelli che parlano di classifiche fanno migliaia di letture.  Ma pesa così tanto usare il cervello e cercare di capirne di più?

Terzo concetto, rifletteteci. Il panettone è andato esaurito, nonostante la foto mostrasse un prodotto difettato e nonostante il costo alto. Questo perché la gente compra “la firma” senza voler capire, se corrisponda o meno, a una reale qualità. Lo fa questo nome famoso, quindi è sicuramente ottimo, pure se la foto che lo pubblicizza, racconta tutt’altro. Questo perché, ha ragione Sgarbi a dire che siamo Capre, Capre, Capre. D’altronde ai tempi di Indietro Tutta, la gente andava nelle salumerie a chiedere se vendessero il Cacao Meravigliao. Devo aggiungere altro?

Infine vedendo la foto mi pongo io quattro domande, magari qualcuno può aiutarmi a trovare la risposta?

Un’ultima curiosità: ma voi un panettone così a 40 euro lo comprereste se non sapeste che l’ha fatto uno chef cosi famoso? Io no!

p.s. Non è il peggiore e non vi dico neanche di chi è. Volevo solo rubarvi 2 minuti per farvi riflettere su concetti chiave del food odierno. Buon Natale a tutti, che sia sereno e goloso.

 


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