Il pomodorino giallo di Rofrano, a 800 metri il gusto ci guadagna!

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I produttori del pomodorino di Rofrano, Giovanni Cavallo e Giovanni Speranza

di Enrico Malgi

Oggi vi voglio raccontare una bella storia. Quale quella di Cappuccetto Rosso o di Cenerentola? Ho detto una bella storia e non una favola, anche se quello che sto per raccontare ha dei contenuti e dei contorni che sembrano davvero usciti da una favola dei tempi moderni.

Giovanni Cavallo è un giovane cilentano nato nel piccolo comune di Rofrano, legato in modo viscerale alla sua terra di origine. E’ una persona curiosa e molto attiva, che vuole sapere tutto e scoprire tutto quello che riguarda il suo paese e l’intero territorio del Cilento. Qualche tempo fa, mentre si trovava lontano da casa, gli venne l’impulso di dedicarsi al recupero di un particolare prodotto agricolo di Rofrano di cui aveva sentito parlare. A tal proposito avviò delle ricerche e scoprì così un’eccellenza ormai quasi dimenticata: il Pomodoro Antico di Rofrano, una varietà locale molto rara. Una volta tornato a Rofrano, qui ebbe un felice incontro con un’anziana del luogo, Sofia Mazzeo, che per puro caso custodiva pochi semi di questa pregiata varietà di pomodoro tardivo. Si trattava di un vernino dalla forma allungata simile al San Marzano e dal colore variabile dal verde al giallo, dal rosa all’arancione. Una vera rarità!

Giovanni si attivò subito e così provvide ad interessare la dottoressa Rosa Pepe del Crea di Pontecagnano e nel contempo stimolò i contadini rofranesi a piantare i semi di questo pomodoro giallo, tra cui l’amico Giovanni Speranza che subito accolse l’invito. Nel frattempo il pomodorino giallo di Rofrano fu inserito nell’elenco della biodiversità campana come Pat (Prodotto Agroalimentare Tradizionale). A questo punto Giovanni Cavallo non si ferma più, ha capito che si trova tra le mani una grande risorsa territoriale. Contatta così alcuni pizzaioli e ristoratori cilentani, sollecitandoli ad usare questo pomodoro per i loro piatti ed i riscontri alla fine sono molto positivi.

Il passo successivo è stato quello di rivolgersi alla Società Cooperativa Agricola DANIcoop di Sarno nella persona del Presidente Paolo Ruggiero, il quale, sempre molto attento a queste novità agroalimentari campane, corre subito a Rofrano per verificare personalmente di cosa si tratta. Appurato la bontà di questo pomodoro, Paolo chiama a raccolta alcuni famosi pizzaioli, tra cui il maestro Enzo Coccia che accetta in modo entusiastico a sperimentare questo nuovo prodotto sulle sue pizze.

A questo punto siamo arrivati finalmente ai giorni nostri, dove per valorizzare e fare conoscere a tutti il pomodoro giallo di Rofrano si è tenuto un incontro a Palazzo Mainenti di Vallo della Lucania, sede dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Nell’occasione sono stati chiamati alcuni piccoli produttori territoriali che hanno dato il loro contributo, portando a testimonianza le loro esperienze di vita vissuta non prive di difficoltà. Sono intervenuti tra gli altri, insieme agli attori principali Giovanni Cavallo, Giovanni Speranza e Sofia Mazzeo, il Direttore del Parco del Cilento, Alburni e Vallo di Diano Romano Gregorio, il sindaco di Vallo della Lucania Antonio Aloia, il sindaco di Rofrano Nicola Cammarota, i cofondatori della Pizzeria Da Zero Paolo De Simone, Carmine Mainenti e Giuseppe Boccia (che da molto tempo si sono indirizzati verso un virtuoso percorso di valorizzazione e di recupero delle eccellenze agroalimentari del Cilento, tra cui proprio il pomodoro giallo di Rofrano), il maestro pizzaiolo Enzo Coccia della Pizzeria La Notizia di Napoli, Paolo Ruggiero della Cooperativa Guastorosso (da subito disponibile alla trasformazione in conserva del pomodoro di Rofrano) e gli chef cilentani Davide Mea e Alessandro Feo. Moderatrice la brava Maura Ciociano. Ne è scaturito un dibattito molto interessante, durante il quale è stata ribadita l’importanza di coltivare nel Cilento sempre prodotti di alta qualità e biodiversi che si possano affermare sul mercato interno ed estero.

Ma quali sono le caratteristiche principali di questo pomodoro che lo rendono così unico nel suo genere? Prima di tutto si tratta di un pomodorino tardivo che si raccoglie ancora verde tra fine settembre ed inizio ottobre e dopo viene lasciato a maturare in apposite casse di legno o in cesti di vimini finché non diventa di colore arancione. Questo fa sì che il pomodoro di Rofrano si può gustare fresco durante tutto l’inverno. Ed è questa appunto la rarità. Gli obiettivi futuri sono quelli di salvaguardare il pomodorino e continuare a diffonderlo, allargando la superficie coltivata anche fuori dai confini comunali, come in parte avviene già adesso.

Alla fine del dibattito tutti si sono spostati presso la Pizzeria Da Zero per gustare le pizze, preparate per l’occasione col pomodorino giallo di Rofrano insieme con altri prodotti locali dai famosi pizzaioli Enzo Coccia e Paolo De Simone, coadiuvati dalle loro rispettive équipes.

Queste le quattro pizze degustate: Il Benvenuto di DaZero: Pizzetta fritta. Pomodorino giallo di Rofrano, mozzarella nella mortella, olive ammaccate Salella, olio evo Dop Cilento e basilico.

DaZero incontra La Notizia. Pomodorino giallo di Rofrano, stracciata di mozzarella nella mortella, filetti di alici di menaica, olio evo Dop Cilento e basilico.

La Pizza di Enzo Coccia: Tempio di Nettuno. Pomodorino giallo di Rofrano a pacchetelle, provola di bufala, salsiccia di bufalo, olio evo Colline Salernitane Dop e basilico.

La Pizza DaZero: Ed è subito sera. Pomodorino giallo di Rofrano, primosale di capra, soppressata di Gioi, olio evo Cilento Dop e basilico.

Una meglio dell’altra, una bontà infinita. E poi ancora altre pizze a go-go di vario tipo.

Paolo De Simone da perfetto anfitrione ha fatto gli onori di casa insieme al tutto il suo staff, mentre Enzo Coccia si è molto divertito a servire personalmente le pizze ai tavoli con molto entusiasmo. Si è calato perfettamente nella parte, dimostrandosi generosamente disponibile a  collaborare senza nessuna remora. Ecco questi sono i momenti belli della vita che ti fanno godere la compagnia di persone straordinarie e di prodotti di alta qualità.

L’ultima postilla riguarda il nome del pomodorino di Rofrano, che forse si chiamerà “Rosa” e non più giallo, oppure arancione, per distinguerlo da altri  nomi simili.

Bene, vi è piaciuta la storia? Se è così allora applaudiamo tutti per il lieto fine ed insieme gridiamo forte: che bello vivere nel Cilento!


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