
di Bruno Sodano
Noto è un luogo che non smette mai di sorprendere. La sua pietra dorata, il barocco che accende le facciate e, appena fuori dal centro, la campagna siciliana che sa di agrumi e vento salmastro. È qui che sorge il San Corrado di Noto, un resort che un tempo fu residenza nobiliare e che oggi si offre come rifugio esclusivo, con giardini mediterranei, piscine scenografiche e un’ospitalità che mescola discrezione e raffinatezza.

Dentro questa cornice prende forma il Principe di Belludia, il ristorante fine dining del complesso. Non un semplice complemento all’hotel, ma una vera destinazione gastronomica. L’ambiente è intimo, curato nei dettagli: tessuti morbidi, luci calde e vetrate che allungano lo sguardo verso il verde. Sedersi qui significa già entrare in una dimensione sospesa, lontana dalla quotidianità.
A dare voce alla cucina c’è lo chef Martin Lazarov, giovane, cosmopolita e con idee chiarissime: raccontare la buona e vera cucina d’autore in Sicilia, attraverso piatti che non siano mai prevedibili. Nei suoi menu convivono ingredienti del territorio e tecniche contemporanee, il rispetto per la materia prima e una sensibilità estetica che rende ogni portata una piccola scenografia. Non c’è ricerca dell’effetto, piuttosto il desiderio di offrire agli ospiti una prospettiva nuova su sapori che credono di conoscere.

Il Principe di Belludia quest’anno propone tre percorsi di degustazione, oltre alla carta, ciascuno pensato come un racconto a sé. Il primo è Gaia, un tributo alla dea greca della terra: un ritorno essenziale ai suoi frutti, vegetali e animali, in un dialogo diretto con la natura che si fa cucina.

Segue Iter Siculum, un itinerario che rievoca il susseguirsi di dominazioni e contaminazioni che hanno plasmato la Sicilia nei secoli. Il nome richiama l’opera di Lucilio e il tempo delle grandi conquiste romane nel Mediterraneo, un periodo che ha lasciato in eredità una straordinaria mescolanza di sapori, culture e contraddizioni. Qui trovi piatti come la trota di Palazzolo Acreide con limone salato, caviale e cardamomo, gli agnolotti di nero dei Nebrodi con Ragusano e tartufo, i bucatini con le sarde e finocchietto selvatico, fino al pesce d’amo con olio alla cenere e ratatouille di verdure.
Infine, c’è Voyage, un percorso interamente dedicato all’evoluzione gastronomica


Al San Corrado, il lusso non è ostentazione: è la possibilità di rallentare, di assaporare con calma, di affidarsi a un ritmo diverso. Il Principe di Belludia è il suo naturale prolungamento: una cucina di ricerca che non rinuncia all’accoglienza mediterranea, servita sulle note francesi a cui lo chef è particolarmente legato. Un luogo che vale il viaggio, anche per chi non soggiorna nel resort ma vuole vivere una cena speciale nel cuore della campagna netina.

Cenare qui significa lasciarsi condurre in un racconto fatto di sapori, dettagli e atmosfere. Significa riscoprire se stessi attraverso lo sguardo di uno chef che, pur guardando al mondo, ha scelto di mettere radici in questa terra luminosa. E questo, in fondo, è il motivo per cui il nuovo menu del Principe di Belludia non è solo una proposta gastronomica, ma un invito a guardare la Sicilia con occhi diversi.

Per vivere appieno l’esperienza, però, bisogna fermarsi almeno due giorni, per coglierne la vera bellezza. Il San Corrado di Noto, diretto con cura esemplare da Rita Pili, è un luogo raro. Come dicevamo all’inizio, un lusso che non ostenta ma che si percepisce in ogni dettaglio. Gli ampi spazi esterni invitano a passeggiare, mentre gli alloggi – suddivisi in diverse categorie – garantiscono privacy e comfort. Le camere fronte piscina sono progettate per offrire intimità e relax; sulla collina, altre strutture custodiscono piscine private e angoli riservati.

La mattina inizia con una colazione pensata sempre da Lazarov, una delle migliori mai provate: un buffet vasto e sorprendente, allestito nella suggestiva e infinita cantina, ricco di lievitati francesi e prodotti di qualità. Si può gustarla in giardino, magari distesi su un’amaca con il caffè in mano, accanto alla piccola cappella privata.

La giornata continua in piscina, oppure si arricchisce con escursioni verso le spiagge vicine, tra riserve naturali ancora selvagge e suggestive. Per il pranzo, invece, Osteria Casa Pasta non tradisce. Se al Principe proviamo una cucina ricercata, qui parla forte la materia prima siciliana. Tanto crudo di pesce e piatti di pasta con pescato locale. arredamento fine ed elegante in una pausa pranzo senza eguali.


Il San Corrado di Noto è la meta perfetta per una vacanza in Sicilia: un luogo che unisce bellezza, gusto ed esclusività, lasciando che ogni momento diventi ricordo prezioso.
Dai un'occhiata anche a:
- Il Piedirosso protagonista delle coltivazioni a Piede Franco | L’azienda Il IV Miglio produttrice nei Campi Flegrei
- Vini Cupertinum – Nuove annate
- Nuova Osteria a Limatola: cucina tradizionale a buon prezzo
- Persika a via Bausan: che ci fa uno chef svedese a Napoli?
- Santa Maria di Boccadoro IGT 2023 Cantina Papa
- Timox 2021 Timorasso Colli Tortonesi doc di Paolo Carlo Ghislandi
- Trattoria Concè, la tradizione irpina ad Atripalda
- I vini vulcanici di tenuta di Castellaro