
di Marco Contursi
La notizia della improvvisa scomparsa del Maestro Peppe Vessicchio ha provocato in tanti un senso di forte tristezza e dolore. Era un volto amico per milioni di persone, che pur non conoscendolo di persona, gli volevano bene. Io lo conoscevo, grazie all’amico Paolo Ruggiero della Danicoop di Sarno, e posso testimoniare che era dal vivo, come appariva in tv, dolce, elegante, disponibile. Mai una volta che si sia sottratto a una foto o a una chiacchiera con qualcuno che incontrandolo, chiedeva 5 minuti del suo tempo.
Ripeto, penso a lui e penso alla dolcezza del suo volto.
Amante del cibo buono, quello autentico, aveva trovato a Sarno, presso la cooperativa Dani, una seconda famiglia. I suoi studi sull’influenza della musica sui pomodori, un modo per far conoscere a tutti l’oro rosso dell’agro nocerino sarnese.
Era ormai una figura familiare da queste parti, lo trovavi al bar come in trattoria.
Se penso a quanti delinquenti sono arrivati ad età vetuste mentre il maestro Vessicchio ci ha lasciati a soli 69 anni, provo un senso di profonda ingiustizia e smarrimento.
Ma forse, il buon Dio vuole fare un festival della canzone anche in Paradiso e serviva qualcuno di grande competenza per organizzarlo.
Di sicuro per la sua dolcezza avrà un posto privilegiato vicino all’Onnipotente, a cui racconterà dei nostri pomodori, e dei nonni contadini, custodi di antiche tradizioni locali. Di sicuro ogni volta che io tornerò ai tavoli dell’osteria O Romano di Sarno, mi ricorderò delle cene con lui, Paolo, Enzo e altri amici di questa terra, che l’ha amato profondamente, ricambiata dalla sua eterna dolcezza.
Che la tua musica allieti le volte celesti caro Peppe.
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