La Canosa, la viticoltura nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Pubblicato in: I vini da non perdere
Vini La Canosa

di Marina Betto

Alberica è la giovane presidente dell’azienda La Canosa che si trova nel cuore del Parco Nazionale dei Sibillini nelle Marche. Riccardo Reina suo padre si innamorò di questa terra marchigiana nei primi anni 2000 e impostò subito un progetto vitivinicolo in 30 ettari della tenuta, conscio di trovarsi su terreni altamente vocati dove i vitigni Pecorino, Sangiovese e Passerina e Montepulciano trovano suolo fertile per riuscire nella loro massima espressione come era nel XII e XIII secolo quando queste varietà venivano coltivate dai monaci benedettini a Poggio Canoso. I monaci Benedettini di Farfa edificarono Poggio Canoso su questo terreno calcareo, bianco, da qui il nome di canoso dal latino canus, vecchio.

Grazie alla mineralità del suolo sia i vini bianchi che rossi di questa azienda sono marcatamente sapidi e la freschezza che pure li contraddistingue è certamente da attribuirsi alla collocazione dei singoli vitigni a varie altitudini ed esposizioni. A 500 mt s.l.m.con esposizione nord troviamo il Pecorino mentre Sangiovese e Passerina sono esposti a sud a circa 580mt. s.l.m. Il Montepulciano si coltiva più in basso a 450mt. s.l.m. ed esposto a Sud-Est. Potenziare le peculiarità di questi vitigni e nello stesso tempo adattarli anche a palati internazionali è l’obiettivo di Alberica oltre alla creazione di una valida rete distributiva ancora carente dovuta ad un rapporto di non collaborazione tra le varie cantine. Le vigne nascono nel 2006 e le annate migliori di La Canosa sono la 2012 la 2022 e 2018.

La Passerina spumantizzata brut è il primo assaggio, il biglietto da visita di La Canosa, un metodo charmat
fine e fragrante e morbido al palato.

La Canosa Pekò Offida Docg Pecorino 2021 sprigiona selce e idrocarburi, note fumè e pietra focaia, molta frutta come mela ed ananas.

Il sorso è fresco e salino, lungo molto piacevole perfetto con le alici fritte e in generale con antipasti di mare.

Il Rosso Piceno Signator Doc 2018 è la quarta versione di questo vino che ha visto cambiare la percentuale di Sangiovese e Montepulciano. Il Sangiovese fa pochissimo legno mentre il Montepulciano fa solo legno per questo rosso base schietto con note di frutta rossa e prugne in evidenza, adatto ad essere abbinato ai salumi e ai crostini di caccia.

Nummaria Rosso Piceno Superiore doc 2016 è ancora una volta un blend di Montepulciano e Sangiovese assemblati dopo 12 mesi di botte grande per il Sangiovese e 12 mesi di tonneau per il Montepulciano e affinato dopo l’imbottigliamento 8 mesi in cantina. Elegante e fine è un vino fresco con tannino sottile e sentori di prugna e spezie da abbinare a primi piatti con sugo di carne e agnello.

Rovetì Marche Merlot Igt 2016 nasce da vigneti che giacciono ai piedi della selva che avvolge quello che rimane della rocca di Rovetino. Affinato in tonneau di Allier per 12 mesi non è un merlot classico, piacione ma avvolgente per il tannino dolce e dall’allungo sapido e aromatico.

La Passerina Extra dry 2021 ha sentori di selce e il gusto è salino e di buccia di limone e mele. Un sorso avvolgente da affiancare a dessert alla frutta e crema.

Ottimo il rapporto qualità prezzo per tutte le etichette dell’azienda.

lacanosaagricola.it


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