
di Marina Alaimo
Il Noi a Villa Balke ha primeggiato sconfiggendo l’ego ingordo e distruttivo. L’insieme delle condotte Vesuvio, Napoli, Agro Nolano, Agro Nocerino Sarnese, Penisola Sorrentina e Capri, Monti Lattari ha saputo animare una serata istruttiva, divertente e promettente.
L’intento di Alberto Capasso, fiduciario Slow Food Vesuvio e promotore dell’iniziativa, è quello di presentare un progetto che riesca a sostenere la piccola pesca delle cianciole e lampare della costa vesuviana. La grande distribuzione ha messo fortemente in crisi il lavoro dei pescatori organizzati in piccole cooperative e noi speriamo di creare una catena sostenibile tra loro e i ristoratori. E’ un po’ la storia che sentiamo raccontare molto spesso, in cui l’egoismo sfrenato della grande distribuzione divora senza pietà le piccole realtà produttrici e custodi della storia e della identità dei luoghi. Anche gli chef in cucina si sono uniti in un clima di grande collaborazione ed allegria, come ci piacerebbe vedere sempre più spesso. Il tema dei piatti era quello dei pesci poveri del golfo di Napoli uniti ai presìdi Slow Food. Qualcuno ha rappresentato vecchie ricette di famiglia, altri hanno proposto piatti creati per l’occasione. Forse le pietanze erano un po’ troppe, ma ne abbiamo goduto ampiamente.
Gli chef che hanno partecipato sono:
Mariangela De Simone del Cellaio di Vico Equense con la zuppa di alici.
Mimmo De Gregorio dello Stuzzichino di Sant’Agata dei due Golfi con il tortino di alici , scarole e pomodorino del piennolo del Vesuvio.
Gennaro Lombardi ristorante Nonna Giulia di Lettere e Cira De Simone Hotel Parco di Gragnano con seppie alle erbe dei Monti Lattari su cruditè di carciofo violetto di Schito.
Paolo Gramaglia del ristorante President di Pompei con Paccheri con pesce bandiera, alici, cannolicchi e maruzzielli, pomodorini e pinoli del Vesuvio e tarallo sugna e pepe.
Agostino Volpe del ristorante pizzeria Lombardi a Santa Chiara Napoli con Filetto di sgombro con carciofi,maggiorana e salsa all’erba cipollina e pomodorino del piennolo caramellato.
Alberto Vaccaro della Taverna Mascalzone di Scafati con Quenelle di sgombro su pomodoro San Marzano.
Pietro Parisi del ristorante Era Ora di Palma Campania con la Pastiera Mangia e Bevi al passito di catalanesca di Cantine Olivella con Latte Nobile.
Giuseppe Caramiello dell’Osteria Le Gourmet di Sperone con la crostata di mele annurche.
In abbinamento i vini delle cantine: Cantine Olivella, Sorrentino Vini, Casa Barone, La Sibilla.
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