La dieta mediterranea? Un mito di reinventare completamente. Lo sostengono gli architetti napoletani a Bruxelles

Pubblicato in: News dalle Aziende e dagli Enti

da Bruxelles Alma Tourelle

Gli architetti di Napoli ridisegnano la Dieta Mediterranea. Lo chef Iaccarino: “Vorrei  un Sud biologico”. Iniziativa al Parlamento europeo a Bruxelles

La dieta mediterranea? Da ridisegnare, letteralmente. A partire dalla piramide alimentare, che se si aggiungono due braccia e due gambe sembra il corpo di un bambino obeso. Invece il tipo di alimentazione dichiarata nel 2010 dall’Unesco Patrimonio immateriale dell’Umanità è uno degli strumenti migliori per combattere l’obesità nei bimbi.

Lo ha sostenuto a Bruxelles, al Parlamento europeo, nel corso di un’iniziativa organizzata dal Gruppo Socialisti e Democratici, l’architetto Sabina Martusciello del comitato scientifico del progetto “Ali-ment-azione” che ha spiegato come un Dipartimento di Architettura e Disegno industriale, quello della Seconda Università di Napoli, sta provando a ridisegnare, nelle forme e nei contenuti, la dieta mediterranea in collaborazione con la scuola e il movimento cooperativo, nell’ottica di un’architettura della mediterraneità nel senso piu’ ampio possibile. A cominciare appunto dall’immagine considerata sbagliata della piramide alimentare, oltretutto rigida e prescrittiva, quando invece l’alimentazione mediterranea è varia e conviviale.

Un’iniziativa complessa e innovativa, multidisciplinare, che si articola in laboratori, convegni, concorsi, settimane della Dieta mediterranea itineranti per la Campania, anche passeggiate alimentari teatralizzate. E che ha incassato a Bruxelles già l’impegno a essere sostenuta, da parte del gruppo S&D del Parlamento europeo, con una borsa di studio per ulteriori ricerche sui segni e gli oggetti che rappresentano e si utilizzano per la dieta mediterranea.

Tra gli esempi concreti riferiti dall’architetto Martusciello di design utile a promuovere una dieta sana quello della fialetta con cui far spruzzare ai bambini l’olio sul panino o sulle verdure, oggetto assai semplice che pero’ fa consumare piu’ extravergine ai ragazzi divertendoli. Oppure quello dei laboratori in cui gli studenti diventano “coprogettisti” della loro dieta e quindi molto piu’ coinvolti, e convinti, nel seguire un’alimentazione sana.

Ma non è solo questione d’immagine e di forme, sono da riscrivere anche i contenuti della Dieta mediterranea, sulla base delle piu’ moderne scoperte scientifiche. E sono ancora tutte da lanciare iniziative concrete che facciano della Dieta mediterranea un volano reale di sviluppo economico per i paesi che si affacciano nel Mare Nostrum, facendone una garanzia di qualità, tracciabilità e sicurezza per il consumatore, e pure baluardo di legalità e di pace.

Ospite d’onore della manifestazione il maestro Alfonso Iaccarino, titolare del ristorante pluristellato “Don Alfonso” a Sant’Agata sui due Golfi, che ha raccontato il suo percorso di valorizzazione degli alimenti della Dieta mediterranea. Iaccarino ha affermato che vorrebbe “un Sud biologico, la Dieta mediterranea che sposa il biologico, per uno sviluppo e una valorizzazione della terra puliti, per una Campania non piu’ colonia di certi poteri economici e dei clan che la riempono di rifiuti”. Lo chef ha ricordato poi la lezione di Gigi Veronelli, “amore per la terra innanzitutto”, e che “la campagna è varietà e libertà”, e di come oggi lui si senta fiero di definirsi un “ristoratore-agricoltore”.

“Con questa iniziativa – ha spiegato  Andrea Cozzolino, vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo e organizzatore della manifestazione – diciamo anche che bisogna affermare una nuova politica agricola, fondata sulla qualità, aiutando la rete di piccoli produttori”. “Il riconosciemento dell’Unesco non puo’ restare sulla carta – ha detto il primo vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella – ma deve essere un trampolino di lancio per riorientare l’alimentazione verso la salute, contribuire alla crescita economica, e anche alla crescita del peso politico del Mediterreneo, riaffermandone la sua centralità e importanza”.

Dalla Sicilia è stata riferita invece l’esperienza degli Orti in Condotta a Caltanissetta, con la testimonianza di Pasquale Tornatore di Slow Food: “i nostro Orti sono laboratori a cielo aperto, non solo di alimentazione – ha spiegato Tornatore – ma anche di scienza, di geometria, insegnano il valore e il ruolo della comunità e della condivisione”. L’eurodeputato Rita Borsellino ha ricordato l’esperienza nazionale della rete degli Orti di Pace e l’agricoltura di qualità che si fa oggi in Sicilia nei terreni confiscati alla mafia. Perchè, ha sottolineato la Borsellino, “la promozione della dieta mediterranea è anche una battaglia di legalità, di qualità dei prodotti contro le frodi e le mistificazioni messe in atto dalla criminalità organizzata, è rivalutazione della terra”. Molto piu quindi di una semplice prescrizione di piramide di alimenti, ma stile di vita, cultura e ricerca, opportunità di crescita sana per il singolo e le comunità.

 


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