
Taste è la manifestazione gastronomica che, da alcuni anni, invade lo spazio espositivo della stazione Leopolda e tracima nella città di Firenze con i numerosi eventi fuoriditaste. Tanta gente alla stazione Leopolda – numerosi i visitatori che vengono appositamente a Firenze per un week end del gusto, a degustare e scoprire eccellenze alimentari – e tante serate a tema in città, per presentare i produttori presenti alla manifestazione.
Ieri (sabato 9 marzo) ho avuto il piacere di ritrovare sul mio percorso gastronomico Fulvio Pierangelini, preclaro chef che per anni è stato citato come l’eccellenza Italiana della ristorazione; me lo son ritrovato a Firenze, al centralissimo Hotel Savoy – ove da tempo cura la linea di cucina – e non ho perso l’occasione di rifare il punto.
Complice il Pastificio dei Campiche ha chiesto allo chef star di interpretare la pasta di Gragnano di propria produzione – ed in particolare fusilli, vermicelli, candele spezzate, mischiato potente e calle dei Campi – ci siamo preparati ad una serata a tutta pasta.
In sala un pò di nomi importanti della critica gastronomica nonchè un famoso chef stellato, al tavolo dell’ideatore della manifestazione Davide Paolini.
Grande attesa, menù segreto che ci è stato svelato passo passo, man mano che arrivavano i piatti.
Si inizia con riso di spaghetti con pesce crudo: sushi rivistato con gli spaghetti a mimar il riso dei nighiri che ci son stati proposti.
A seguire un amarcord: il piatto simbolo – la passatina di ceci e gamberi – del Gambero Rosso che vien trasformata in pasta-tina di ceci con gamberi.
Come un lampredotto – omaggio al tradizionale cibo di strada fiorentino – e frittata di pasta e friarielli a seguire.
Per finire il sorprendente dessert con le candele al cioccolato (al lardo!) ed un delicato gelato d’accompagnamento (sorprendentemente aromatizzato con le spezie che insaporiscono il lardo): finale con il botto, bella l’idea di Giuseppe di Martino, titolare dell’azienda, di rendere protagonista assoluta la pasta, dall’antipasto al dessert.
Foto di Sofie Delauw
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