
Due storie secolari che si intrecciano e che coinvolgono tradizioni, contadini custodi e prodotti locali: la tradizione della pizza delle due tra le maggiori e più autentiche scuole di pizza, quella di Napoli e quella di Tramonti, e l’elemento a cui entrambe sono legate storicamente e che tuttora le unisce, l’antico pomodoro Re Fiascone. Due realtà che ritornano a scrivere la storia insieme e a regalare antichi sapori e saperi. Era il 1889 quando a Napoli il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicava la pizza con pomodoro, mozzarella e basilico alla regina Margherita, a richiamo dei colori della bandiera italiana. Pochi anni prima al consorte Re Umberto gli fu dedicato proprio il pomodoro, riportato dai cataloghi delle maggiori ditte semenziere con lo stesso nome del Re d’Italia e oggi conosciuto come Fiascone. Un omaggio di eccellenze la cui storia però ha radici più profonde, che si intrecciano e che oggi possiamo rivivere grazie anche al lavoro di recupero a cui si sta assistendo a Tramonti, in Costiera amalfitana.
Ed è proprio di questo che si parlerà Martedi 8 agosto alle ore 18 nel convegno “La pizza di Tramonti ritrova il suo antico pomodoro” che si inserisce nel programma della “Contrada in Festa” che si terrà a Tramonti, nella frazione di Corsano il 7 e 8 agosto, in una due giorni di celebrazione della Pizza del Re e delle tradizioni locali.
Nell’affascinante atmosfera di un’antica cantina recuperata dai cittadini della contrada di Corsano, la prima parte di questo racconto unico sarà fatta dal Sindaco Antonio Giordano, che parlerà dell’origine della pizza di Tramonti e di come questa tradizione sia stata ripresa dalla costituzione di una De.Co. comunale che ne vuole tutelare e valorizzare l’autenticità. Un viaggio che parte dal medioevo, dall’epoca della Repubblica Marinara di Amalfi, passando per le guerre tra Angioini e Aragonesi, gli scambi commerciali e di “sapori” tra Tramonti e Napoli, fino all’unità d’Italia per arrivare ai giorni nostri.
Il recente recupero dell’antica varietà del 1800 di pomodoro Re Fiascone, ha ristabilito un antico collegamento di sapori anche sulla tradizione della pizza. Quella di Napoli ha ritrovato il simbolo primordiale della sua famosa Margherita, come racconterà il Maestro Pizzaiolo Guglielmo Vuolo, tra i massimi esponenti della pizza napoletana in Italia e nel Mondo. Al suo fianco i maestri della scuola di Tramonti, Francesco Maiorano (Pizzaiolo dell’Alleanza Slow Food) e Raffaele Venosi saranno i testimoni di una rinascita della pizza secondo la tradizione locale abbinata all’oro rosso della Costiera, il pomodoro Re Fiascone, in rappresentanza anche dei tantissimi pizzaioli di origine tramontana sparsa in tutto il mondo. Un connubio che anche la condotta Slow Food Costa d’Amalfi sta appoggiando e promuovendo. Saranno infatti presenti anche Vito Tratta, il responsabile dei presidi Slow Food Campania, e il presidente della condotta Costa d’Amalfi Andrea Ferraioli.
Un percorso reso possibile da un lavoro di anni portato avanti dall’associazione ACARBIO, che con il presidente Vincenzo Sannino racconterà quanto fatto, grazie anche alla collaborazione della dott.ssa Rosa Pepe del CREA-ORT di Pontecagnano, partner scientifico di questo progetto di recupero, il tutto inserito all’interno della Rete dei Distretti Rurali di cui parlerà l’arch. Anna Pina Arcaro.
Con l’occasione sarà allestita una prima mostra fotografica dedicata al pomodoro Re Fiascone, con volti, paesaggi e tradizioni legate a questo prezioso tesoro della Costiera amalfitana. Tale mostra verrà successivamente arricchita ancora con materiale storico e altre immagini che raccontino il passato, il presente e il futuro di questa varietà.
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