L’Ocanda Giuliva a Roma | Garantito Igp


L’Ocanda Giuliva
Lungotevere Flaminio, 62d – Roma
Tel. 06 3241835
Chiuso la domenica
Prezzo medio 40 euro vini esclusi.
di Roberto Giuliani
Probabilmente sono poche le persone che ricorderanno L’Oca Giuliva, una “ostaria” che fino al 2006 ha rappresentato un punto di riferimento a Fiano Romano. Ebbi modo di conoscere Emanuela e Valerio attorno al 2000, a cena con mia moglie, e ricordo benissimo che rimanemmo colpiti per la qualità e l’originalità della cucina, che erano ben al di sopra di quello che ci si aspetterebbe alla voce “osteria”, senza per questo salire di prezzo in modo proibitivo.
Fu duro per loro portarla avanti, la gente del luogo era abituata ai soliti piatti, abbondanti e senza alcuna fantasia, difficile fargli capire che può esserci un’altra cucina, dove le materie prime contano moltissimo.

A queste difficoltà si aggiunse un problema ben più grosso e doloroso, legato alla salute del figlio, che li costrinse nel 2006 a chiudere l’attività per dedicarsi interamente a lui.
Io e Laura andammo ad abitare a Fiano Romano a fine 2003 e, dopo qualche anno, pensammo di tornare all’Oca Giuliva, ma il locale non c’era più. Provammo a cercarla, anche sul web, ma niente, era scomparsa. Da ostinato quale sono ho insistito anche negli anni successivi a cercarla, ho ipotizzato che fossero andati in un’altra città, ma ancora una volta non ho ottenuto risultati.
Sembrava proprio che l’Oca Giuliva fosse definitivamente scomparsa. Poi, un’amica, geologa e food blogger che conosco da tanti anni, Daniela Delogu alias →Senza Panna, alla quale avevo accennato più volte in passato di questo ristorantino, poco più di un mese fa mi manda un messaggio su facebook: “Lo sapevi che questi sono gli stessi dell’Oca Giuliva di Fiano di cui mi hai sempre parlato?”.
Ho sentito un brivido lungo la schiena… vado subito a controllare sul sito e… sono proprio loro! E hanno cambiato nome, diventando “L’Ocanda Giuliva“.

Confesso che ho provato un senso di sollievo e una grande gioia nel sapere che quella locanda che tanto ci aveva entusiasmato, aveva riaperto un anno fa a Roma, a Lungotevere Flaminio 62d, quasi di fronte al Ponte della Musica, a meno di cento metri dal Teatro Olimpico.
Chiamo Laura e la informo della bella notizia, proponendole di andarci prima possibile, cosa che ha accettato subito con entusiasmo.
Un paio di giorni dopo telefono allo 06 3241835 e mi risponde proprio Valerio, prenoto il tavolo per cena.
Nonostante in quei giorni ci fosse lo spettacolo di Massimo Ranieri all’Olimpico, dopo un po’ di giri sono riuscito a parcheggiare; appena entriamo notiamo subito l’arredamento e restiamo colpiti dalla pavimentazione, che è rimasta quella originale del luogo. Valerio ed Emanuela hanno voluto mantenere l’ambiente della locanda, e il nome del ristorante non poteva essere più adatto, sopra l’entrata della cucina hanno lasciata affissa la vecchia insegna.

Un’unica piccola sala con pochi tavoli, 24-26 posti ben distribuiti che lasciano libero il passaggio verso la cucina. Valerio ci porta il menu e la carta dei vini, che da sempre è sotto la sua cura, ben organizzata e ampia. Nell’attesa ci viene portato un cestino con varie tipologie di pane, tutto prodotto da loro con farine selezionate e lievito madre, davvero buonissimo.

Scelte le portate punto il vino che mi sembra più adatto, il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Stefano Antonucci 2012 di Santa Barbara. Abbinamento che è risultato all’altezza della situazione con nostra piena soddisfazione, grazie al suo perfetto equilibrio fra acidità e morbidezza offerta dall’uso sapiente dei diversi legni, complesso senza essere pesante, ricco di quella vena sapida che si sposa benissimo con il cibo, tanto più con quello che abbiamo ordinato.

Sulle portate avevamo di che sbizzarrirci, come spesso accade ci orientiamo su cose diverse in modo da avere un quadro più ampio delle proposte del locale. Per i primi io punto sulle Orecchiette di grano arso alla vignarola. Un piatto ricco di sapore, lavorato molto bene, con pezzetti di guanciale perfettamente croccante.

Laura è attratta dagli Gnocchi di rape con crema di parmigiano “Vacche Rosse” 30 mesi e pistacchi, scelta eccellente, dove emerge netta la qualità degli ingredienti, piatto profumatissimo, una vera goduria per i sensi. Notevole anche l’olio utilizzato.

Per i secondi approfittiamo delle portate di pesce, mi incuriosisce la Spatola con crumble di zucca, un piatto apparentemente semplice che si rivela, invece, di una certa raffinatezza, molto ben eseguito.

Anche il piatto scelto da Laura è davvero invitante, Filetti di triglia croccanti con parmigiana di melanzane, l’abbinamento è azzeccatissimo, i filetti sono perfetti, la parmigiana calibrata si fonde molto bene con la triglia in versione croccante.

E’ la volta dei dolci, anche qui la carta offre buone possibilità di scelta, Laura è incuriosita dal Flan di pastiera in salsa all’arancio: un’interpretazione decisamente originale e convincente, equilibrata, la salsa è delicata e la nota appena agrumata dell’arancio contrasta perfettamente la grassezza e morbidezza del flan.

La mia dipendenza dal cioccolato fondente mi spinge inevitabilmente verso un dolce che solo a leggerlo mi fa venire l’acquolina: Assoluto di cioccolato fondente al 95%, sale affumicato di Maldon e crumble di cioccolato. Ecco, in questo caso la mia quasi incontrollabile golosità mi avrebbe spinto a fare il bis, ma per fortuna anni di faticoso allenamento mi permettono di saper dire basta senza soffrire. Però era davvero buono!
Non posso che ringraziare Daniela per avermelo segnalato, fra l’altro debbo riconoscere che il livello della cucina si è ulteriormente alzato, si sente la passione che spinge questa famiglia, l’amore per una cucina che privilegia la qualità e la fantasia, senza sconvolgere mai le materie prime. Da tornarci assolutamente!

L’Ocanda Giuliva
Lungotevere Flaminio, 62d – Roma
Tel. 06 3241835
Chiuso la domenica
Prezzo medio 40 euro vini esclusi.

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