Masterchef alle Invasioni Barbariche da Daria Bignardi, endorsement per Renzi e previsioni nere per i talenti in Italia

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

“Il grande talento dei cuochi italiani è destinato ad andare via, l’Italia non è un paese che può reggerli economicamente: troppa burocrazia, troppi problemi. I cuochi più bravi stanno andando via, in Asia e in America”. Parola di Joe Bastianch intervistato da Daria Bignardi ieri sera alle Invasioni Barbariche.
Ma tu Joe, chi voti? “Non voto, sono cittadino americano, il vostro Obama è appena andato via” risponde riferendosi a Matteo Renzi (intervistato in precedenza).

Che Daria Bignardi fosse brava si sapeva, ma ieri ha sfoderato tutto il suo mestiere di animale televisivo coniugato alla sua cultura fatta di letture di libri e non di riassunti redazionali. Non dimentichiamo, infatti, che ha presentato le prime due edizioni del Grande Fratello e un programma di successo lo sa annusare, per questo ha deciso di sdoganarlo (“anche se non lo trasmette La 7, diciamolo, è il progrmma dell’anno, loro sono gli uomini del momento”)
Una contro tre, quasi sempre padrona del campo nonostante i tentativi di Joe di tenere il pallone (“ma tu Daria, cucini? Tuo marito è contento. Gli amici vengono da te a mangiare? Cosa pensi del ritorno alla cucina tradizionale”).

Chiaramente in vantaggio perché padrona del mezzo, ha iniziato con il botto chiamando Renzi, Lorenzo Amurri e Tiziano Ferro. Daria si è divertita a smontare il programma e, grazie ad una redazione che funziona molto bene, rivelare particolari inediti al grande pubblico: Cracco che voleva farsi prete da ragazzo, Joe quando era grasso (“ma Joe eri orribile, un ciccione”), Bruno ai tempi del Trigabolo che era più bello (“perciò è rimasto single”, infila la battuta perfido Cracco).

Poi il coup de théâtre finale facendo in prima persona quello che tutti vorrebbero e di cui tutti avrebbero paura, e spiegandoci alla vine il vero segreto del successo di Masterchef: “Bene, ora che vi ho fatto arrabbiare un po’, giudicate il piatto anche se non ono brava come Benedetta Parodi”. Quale? Sceglie anche un bel nome irritante: l’arrosto fatto senza guardare.

Così facendo richiude i tre giudici di Masterchef nel loro ruolo nonostante qualche tentativo di Bruno Barbieri di uscirne sancendo benissimo, in modo magistrale, il sottile confine tra realtà e reality: “Sapete, ditemi almeno che non fa schifo, oggi dovevo preparare quattro interviste e non ho potuto starci troppo dietro”.

Prima tante critiche, poi alla fine due a tre: promossa.

Cliccando qui potete vedervi l’intervista (35 minuti)


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