MURA & BRERA A SALERNO
Via Torretta, 4
Aperto sempre a pranzo e cena
Tel. 089 2590298

di Francesco Costantino
*Se qualcuno dedica un locale a Gianni Mura, mi tocca nel cuore.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo, quando “ero un ristoratore”, e l’onore, credo unico in città, di essere recensito sia sul Suo Mangia e Bevi che sul Venerdì di Repubblica.
Ricordo ancora quel 17 giugno 2016, quando le telefonate per prenotare arrivarono da ogni parte.
Forse per questo ho esitato prima di scrivere.
Poi ho letto la recensione della mia commensale, Brigida Mannara, semplice e precisa: mi ha ricordato cosa vale davvero la pena raccontare.
C’è qualcosa di profondamente narrativo nell’esperienza da Mura & Brera. Non è solo un ristorante, ma un luogo che sembra voler raccontare una storia: di radici, di incontri, di sapori.
Già all’ingresso si avverte quella cura che non è ostentazione, tavoli in legno restaurati, luce calda, atmosfera che invita più al dialogo che alla posa.
Un bistrot che vuole essere giovane senza rincorrere la moda, con un’anima accogliente e un servizio che accompagna, non dirige.
Il progetto ha una sua identità limpida: cucina popolare rivisitata, senza voli pindarici ma con la consapevolezza del mestiere.
Si percepisce la volontà di restare fedeli alla memoria gastronomica campana e salernitana,
ma anche di introdurre guizzi contemporanei, senza mai forzare la mano.
È una cucina che parla chiaro, che rispetta il prodotto, che vuole essere riconoscibile. Il percorso
Si parte con un aperitivo che già delinea l’impronta del locale: gusto, semplicità, equilibrio.
• Patate fritte artigianali : fragranti, salate il giusto, vere protagoniste del comfort food.
• Arancino al tartufo: profumato ma misurato, con un’aromaticità che accompagna, non copre.
• Polpettina di broccoli : semplice, leggera, con una panatura curata e il giusto contrasto tra morbido e croccante.
• Pizzetta fritta con alici di Cetara e stracciata di bufala: un classico mediterraneo che non tradisce mai.
• Tartare di manzo con stracciata di bufala, pomodori secchi e pane croccante, un piatto costruito sul contrasto e sulla freschezza, dove ogni elemento ha un ruolo preciso.
Ziti alla genovese: con margini di miglioramento
Zuppa di fagioli cannellini con salsiccia e peperoncino è pura consolazione, piatto da trattoria sincera.
E poi arriva il ragù della domenica, con polpetta, braciola e salsiccia: un compendio della Campania più autentica. Non serve dire altro. Basta la scarpetta e la consapevolezza che certe cose si fanno solo se si amano davvero.
La nocciolata è la coccola di Francesca, che con la stessa grazia con cui accoglie in sala, chiude il percorso con un dessert curato e sincero.
La carta dei vini è ancora essenziale, ma già promettente. Si percepisce la curiosità, la voglia di guardare oltre i confini regionali, con una selezione che privilegia l’onestà alla spettacolarità.
Non è una lista da esibire, ma un racconto parallelo al piatto: poche etichette, scelte con criterio, e un approccio che lascia intendere una direzione precisa, più libertà, più racconto, più gusto di scoperta.
Un percorso ancora in cammino
Eppure, come in ogni storia vera, anche qui il percorso è in divenire.
Non tutto è già compiuto, e va bene così. Si sente la voglia di crescere, di migliorare, di trovare un equilibrio stabile tra la cucina della memoria e una visione più personale.
Chi ha conosciuto la mano dello chef Daniele Greco sulla cucina di mare ne apprezza la sensibilità e spera di ritrovarla presto accanto ai piatti di terra: quel tocco che sa unire profondità e leggerezza, tradizione e intuizione.
I classici della cucina campana sono un terreno scivoloso, basta un passo falso per perdere l’equilibrio, ma l’umiltà nel riconoscere dove un piatto può ancora migliorare è segno di maturità vera.
La cantina, pur senza eccessi, guarda al non convenzionale, e per proporla con coerenza servono competenze specifiche e una buona dose di curiosità: il vino, qui, ha già tutto per diventare coprotagonista.
Mura & Brera è un bistrot con anima, cuore e una bella dose di verità.
Un luogo che non pretende di stupire, ma di farsi ricordare.
Un progetto che ha già carattere, ma anche bisogno di tempo per definirsi appieno.
La strada è quella giusta: equilibrio tra tradizione e curiosità, tra solidità e leggerezza.
In un panorama gastronomico che spesso punta alla perfezione sterile, Mura & Brera sceglie la via più difficile: quella dell’autenticità.
E se continuerà così,tra passione, umiltà e ascolto, il tempo farà il resto.
Perché le cucine vere, come le storie belle, hanno bisogno di crescere al fuoco lento.
Via Torretta 5
Tel. 089 259 0298
Sempre aperto a pranzo e cena
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