Ne abbiamo viste tante, sopravviveremo anche ai ciucci di Masterchef Italia

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

di Leo Ciomei

Non guardo Masterchef ItaliaEsticatsi, direte tutti.  Ma non è che non lo guardo perché sono snob o perché la ritengo una trasmissione non veritiera.  Non la guardo semplicemente perché non ho Sky e nessuna intenzione di metterlo. Ci sono già bilioni di canali da vedere, libri da leggere, tante cose da fare, posso stare anche senza la Pay Tv. Però ho l’infernale Maffin che mi aggiorna (lui, ça va sans dire, c’ha Sky e pure TeleVesuvio) e che mi consiglia quali sono gli spezzoni da vedere. In verità ci sarebbe anche l’ormai famoso live-blogging della brava Sara Porro sul sito gastronomico più letto dell’universo ma quest’anno è partito un po’ sottotono e moscio, vedremo più avanti… 

Allora, detto questo, sono qui a commentare le prestazioni di qualche concorrente di questa stagione. Ossignur, commentare… diciamo prendere amichevolmente per i fondelli personaggi che infattamente (cit. Cetto Laqualunque) se lo meritano !

Questa prima puntata (che poi sarebbero due) è una sintesi delle selezioni che hanno portato i giudici Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich a scremare fra millemila concorrenti e farli diventare solo 40.

Il primo concorrente (video) di cui mi occupo, che rinomino il Gordon Ramsay del Triveneto, è un signore di 48 anni, Vittorio, che di mestiere fa il food-manager.  Ora mi chiederete: ma che è ‘sto fudmenage ? eh, saperlo ! il food-manager è quello che “riposiziona i locali che hanno problemi, un po’ come Gordon, dice lui davanti alle facce perplesse dei tre chef giudicanti… 

Va beh, ha la faccia simpatica, sicuramente non voleva fare il ganassa (traduzione per noi centro-sudisti: sbruffone), ora rimedia…  

No, non rimedia: insiste.

Sentite quante ne ha combinate il nostro Vittorio “Gordon”. E certo che poi a qualcuno viene il dubbio che sia un programma costruito con personaggi che recitano un copione per divertire il pubblico.

a)     Arriva e si presenta come un Gordon Ramsay de’ noartri.

b)     Presenta “spaghetti al pomodoro”

c)     … con sopra dello scalogno crudo!

d)     Impiatta su un vassoio d’argento

e)     Alle domande dei giudici risponde con frasi senza senso

f)      Mette il Grana con l’accessorio setacciafarina dell’Ikea

g)     Nome del piatto? pomodoro con Dio (e solo Dio sa cosa significa)

h)     Spaghetto usato? “quello che avevo a casa” e meno male che non ha detto quello che do alle galline!

i)      E poi fa pure l’offeso…

 

Passiamo ad un altro concorrente (qui il video). Un giovane di 31 anni, Rossano, stilista, che, nella scala della modestia, sta tra Aldo Busi (si dichiarava il più grande scrittore italiano) e Renato Brunetta (l’ex-ministrino che si reputava in odore di Nobel).  Arriva con un contenitore per l’azoto liquido e comincia a millantare conoscenze che non ha, presenta un piatto complesso, uovo in cocotte su salsa di peperoni con gelato all’anguria e zenzero. I giudici quasi non l’assaggiano e lo buttano fuori con la frase, questa sì servita su un vassoio d’argento, “tanto fumo e poco arrosto!”  Uscendo e commentando con gli altri concorrenti il tapino ha il coraggio di esclamare “ma se il loro massimo è non vedere aldilà del loro naso…”  Ahhhhhhhh, credeva di diventare il nuovo Cracco!

Il terzo personaggio che prenderò in giro commenterò è una divertente signora napoletana con la risata contagiosa ma purtroppo con capacità culinarie inversamente proporzionali alla simpatia. Donna Elvira cucina un risotto ai carciofi con ragù di gamberi (ma lo sappiamo tutti, l’equazione è: Napoli : risotti = Giuliano Ferrara : sport).  Il risotto è visibilmente scotto e i carciofi andrebbero puliti di più. Bastianich, leggero come una pressa dell’Italsider di Bagnoli, esclama “sembra il riso di mia nonna per tre giorni in frigo”. Solita ramanzina e… àndersen!

Finisco qui ma ce ne sarebbe da scriverne paginate, anche di bravi, eh…ma scrivere dei ciucci è più divertente!


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