“L’arte dei Pizzaiuoli Napoletani” è candidata a diventare patrimonio culturale e immateriale dell’UNESCO.
La raccolta delle firme necessarie alla candidatura è stata portata avanti, con convinzione e determinazione, da Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione Univerde nonché promotore della petizione, e da Sergio Miccù, Presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani. Coinvolgendo pizzaioli italiani e stranieri, avventori ed estimatori della pizza in tutto il mondo.
Da Michele, luogo simbolo della pizza napoletana, in via Cesare Sersale di Napoli, sonos state consegnate le prime 50.000 firme.
Ad accompagnare la delegazione la campionessa mondiale Teresa Iorio, del locale “Le Figlie di Iorio”, la prima donna ad aver portato a casa il Trofeo Caputo, lo scorso settembre.
Alla presentazione ufficiale delle firme per la “World Petition #pizzaunesco” hanno pertecipato: Franco Condurro, titolare della pizzeria, Franco Manna di Rosso Pomodoro e Antimo Caputo, Amministratore del Molino Caputo.
“Siamo molto soddisfatti per la riuscita della raccolta firme. – ha affermato Caputo – Da parte dei nostri amici, sparsi in tutto il mondo, c’è stata una vera e propria gara. La larghissima partecipazione internazionale suggerisce quanto l’arte dei pizzaiuoli napoletani sia già percepita come un artigianato tradizionale identitario da salvaguardare. Del resto, noi stessi abbiamo sempre sottolineato l’importanza del loro lavoro, del patrimonio di conoscenza e della competenza manuale necessarie alla riuscita di un ottimo prodotto.”
La raccolta di firme continua in vista della sessione di valutazione che a breve sarà tenuta dal Comitato Unesco.
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