
di Tommaso Esposito
Un palco ultra tecnologico al centro di una piazza contornata di stands dove il buon cibo la faceva da padrona.
E tanto pubblico in platea che seguiva attento e faceva domande.
D’altra parte non poteva non essere così visti i nomi che hanno partecipato.
Nino Di Costanzo due stelle Michelin prese a Il Mosaico dell’Hotel Manzi di Ischia. Ha parlato della sua pasta e patate. Scenografica, bella nei suoi diversi colori e preparata con 23 diversi formati di pasta.
Vincenzo Guarino una stella Michelin sta ora al Ristorante Il Piovano nel Chianti. Il suo piatto l’ha dedicato a Lino Scarallo il suo collega stellato di Palazzo Petrucci a Napoli.
Un gioco con gamberi di Mazara e mozzarella.
Paolo Barrale una stella Michelin al Ristorante Marennà nelle Cantine Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico.
Ha portato il suo Pere e Musso. Un puro divertimento tra l’idea del gran bollito e lo street food partenopeo.
Paolo Gramaglia Ristorante il President di Pompei stella Michelin si è ispirato a un affresco dell’antica Pompei per mettere nello stesso piatto ricotta di bufala campana e pesce.
Moreno Cedroni due stelle Michelin ristorante Madonnina del Pescatore di Senigallia, nominato Expo2015 Ambassador.
Ha creato un piazzo con mozzarella di bufala campana, latte di sesamo e finocchio.
Cromatismi bianchi e concentrato di sapori diversi.
Davide Scabin al Combal Zero di Rivoli.
Una vera e propria lezione sul concetto di pasta.
Un diverso modo di vedere gli spaghetti attraverso i suo classici come il Black is Black.
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