Oliveto Citra, il ristorante Due Cannoni e la cucina popolare del Sud

di Enrico Malgi

Si lo so, ne sono pienamente convinto anche se mi secca ammetterlo: fare resoconti  enogastronomici è davvero interessante. “Beato te che vai a mangiare nei migliori ristoranti e bevi i più pregiati vini nazionali ed esteri”. Mi sento dire continuamente da amici, parenti e conoscenti.

Dai – dico al mio interlocutore di turno – non te la prendere, la prossima volta ti porto con me come collaboratore, va bene? Però devi guidare l’auto e scattare qualche foto, ci stai? “Certo, che ci sto, ci mancherebbe. Però tu mi devi anche menzionare nel tuo servizio, così farò morire d’invidia i miei amici”. Ok, siamo intesi allora. Ecco svelato, quindi, il segreto dei miei resoconti culinari con… collaborazione. E anche questa volta, per un servizio presso un ristorante di Oliveto Citra, sono stato accompagnato da un coadiutore. Il fatto strano, però, è che la persona in oggetto vuole mantenere l’anonimato e non essere citata…

In compenso, però, a questo mio amico gli è andata proprio di lusso, perché il posto dove siamo stati a mangiare è veramente interessante. Si tratta del ristorante Due Cannoni, segnalato dalla guida Slow Food, di proprietà di Giuseppe Acquaviva e di sua moglie Santina Fuoco, che si destreggia con collaudata bravura ai fornelli.

Il locale, minimalisticamente arredato e con pareti in nuda muratura, si trova nel pieno centro di Oliveto Citra, un piccolo e caratteristico paese collinare di circa 4.000 anime situato nell’Alta Valle del Sele, al confine con i Monti Picentini e la provincia di Avellino. Giuseppe, abbastanza corpulento, a vederlo sembra proprio la cartina di tornasole delle preparazioni gastronomiche della moglie, il suo più fedele testimonial insomma.  E’ anche un uomo simpatico, affabile e molto premuroso con i suoi clienti. Se li coccola e li vizia, come un buon padre di famiglia. Oltretutto i prezzi praticati sono veramente convenienti e l’affezionata clientela ci ritorna con molto piacere. La cucina proposta è quella classica, popolare e robusta del territorio, fatta solo di cose buone e semplici locali, senza tanti orpelli e arzigogoli. Qui viene bandito assolutamente il pesce e si dà preferenza, invece, a cibi sostanziosi, in cui prevalgono le paste tirate a mano e la carne, servite in modo abbondante per una bella mangiata godereccia. Nell’arco della settimana, poi, la signora Santina alterna le sue pietanze e, così, ci si deve accontentare dei piatti disponibili al momento.

S’incomincia con una squisita, deliziosa e semplice bruschetta di pane casereccio con sopra fagioli lessi locali conditi con olio extravergine di oliva delle Colline Salernitane, che apre lo stomaco alle portate successive. Mi fa ricordare la mia infanzia, quando mamma mi preparava il “cozzotiello” di pane proprio ripieno di fagioli lessi, olio e sale e chiuso con la mollica.

Tiempe belli ‘e ‘na vota! Due portate per il primo: profumati, invitanti, grossolani ed abbondanti ravioli, ripieni di candida ricotta vaccina del luogo e conditi con sugo di pomodoro e spolverata di ottimo pecorino.

Una goduria immensa. In altri giorni si possono assaggiare fusilli e scialatielli, sempre preparati a mano dalla signora Santina. L’altro primo è il piatto-clou del ristorante: lagane e fasuli (non ceci come usa nel Cilento).

 

I fagioli, avvinghiati alla pasta come in un rituale ancestrale, sono di due tipologie diverse: quella detta “occhionero” tipicamente locale, e la variante bianca. Il secondo è anch’esso un tipico piatto territoriale: fianchetto di agnello ripieno, con contorno di patate al forno.

Morbido e seducente, tanto da squagliarsi in bocca. Altro secondo, questa volta per palati più forti: salsiccia paesana, cotica e verdure lesse.

Leggermente pesante, ma gustoso. Poi sono state servite per contorno delle ottime melanzane a barchetta.

Per finire, per dolce un trancio di torta alla nocciola.

Durante il pranzo abbiamo bevuto un pregevole Aglianico del Vulture 2007 di Armando Martino. In ultimo, per digestivo un rosolio fatto in casa con vino e amarene e poi il caffè.

Il prezzo del pranzo si aggira intorno ai 20,00 euro, escluse le bevande. La lista dei vini è discreta. Il servizio in sala, curato dallo spesso patròn e dal solerte aiutante Gerardo Pezzuto, è svelto e puntuale. In conclusione, quindi, si esce dal ristorante sazi e soddisfatti.

 

Insomma, l’avete capito, è un posto da frequentare spesso. Ed io ci ritorno sicuramente appena possibile, magari con un altro collaboratore…

 

Ristorante Due Cannoni

Via Monumento – Oliveto Citra (SA)

Tel. 0828 793788 – 335 6224261

Coperti complessivi n. 150, con un altro locale adiacente per la banchettistica

Chiusura: martedì intera giornata e domenica e lunedì sera

Ferie: due settimane a luglio


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