Salerno, ristorante Il Ristoro degli Angeli. Genio e regolatezza del giovane Marco De Luca

IL RISTORANTE PURTROPPO HA CHIUSO. LASCIAMO LA SCHEDA PER ARCHIVIO

Via Conforti, 16
Tel. 089.2960329
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso mercoledi sera e domenica
ilristorodegliangeli@libero.it

La sala con il giusto numero di coperti e la giusta eleganza. Angela cura i tavoli e li personalizza con un fiore, una conchiglia, una pietra di mare. Si occupa anche dei vini, poche ma buone etichette, tutte di territorio.

Fuori, la cosiddetta movida salernitana è a distanza di sicurezza, anche se siete in pieno centro, esattamente di fronte alla Banca d’Italia a 600 metri dalla stazione Ferroviaria e vicino il Tribunale.
E’ dunque in un piacevole ambiente e in un altrettanto piacevole silenzio che godrete dei piatti di questo giovane chef non ancora trentenne. Anche a pranzo. Gli occhi vivaci e un po’ spiritati che facevano pensare ad un folletto della cucina fino a tre anni fa, quando Marco De Luca ha cominciato qui la sua avventura di solista, oggi hanno l’espressione più matura e consapevole.

La mano è sicura, le idee sono solide. Poggiano sulla tecnica acquisita nella scuola di Gualtiero Marchesi, sull’esperienza in brigate importanti, sulla ricerca del nuovo e del meglio che c’è in giro per il mondo, ma anche sulla memoria della sua regione, sui tempi del mercato, e sui prodotti della terra coltivati da suo padre. Genio e nessuna sregolatezza insomma.

Il benvenuto è un carpaccio di ricciola accompagnato semplicemente da verdurine di stagione profumate al limone, arancio, e pepe rosa. Il pesce è succulento, le verdure rese croccanti dalla freschezza più che dalla cottura.

Come primo antipasto una spuma di ceci con gamberi, burrata e semi di papavero; piatto ricco e povero, grasso e magro a seconda di dove decidi di affondare il cucchiaio, un bel gioco per il palato.

A seguire un rassicurante richiamo alla tradizione campana: parmigiana di melanzane e alici in carrozza; frittura perfetta, sapori tutti distinguibili.

Poi la sorpresa esterofila: divertenti bon bon di pollo al curry con funghi porcini al timo e patata al formaggio; tutti gli ingredienti stanno in ottima compagnia, un piatto gustoso e goloso. Curiosità e vivacità applicate con metodo. Traspare la voglia di Marco di uscire, divertendosi senza esibizionismo, dai percorsi usuali: l’incontro con le spezie nasce grazie ad un aiuto non italiano.

Tra i primi: una lasagna “stracciata” lavorata con il nero di seppia, servita con cozze, broccoletti e bottarga. Nel mix di mare più delicato con quello più deciso (e come sono buone le cozze sapide e piccoline della Costiera a miglia zero!)

A seguire ravioli di stracotto conditi con cacio e pepe e speck abbrustolito. I sapori nordici di terra con citazione di Labico, tutti molto forti senza essere aggressivi.Il primo piatto è concettuale, il secondo assolutamente goloso.

In carta poi non manca mai il riso, la grande passione di Marco. Ora, di stagione, il Vialone Nano con il baccalà e la zucca profumata al rosmarino, oppure il Carnaroli mantecato con Aglianico del Taburno e caprino.

Tra i secondi di carne il maialino in crosta di guanciale con crema di zucca alla cannella, molto saporita, e una quenelle di patate alla curcuma; le spezie orientali incontrano il loro tabù.
In carta anche l’agnello senapato con scarola alle olive nere e aglianico. I secondi di pesce dipendono dal mercato, se c’è il tonno viene preparato in scaloppa con cipolle rosse; le seppie cotte e marinate al balsamico e servite con panzanella di campo.

Per chiudere si trovano in carta sempre quattro o cinque dessert, essendo la pasticceria un’altra grande passione di Marco: il parfait alle mandorle con riduzione di caffè espresso; la torta caprese con cioccolato fondente e more.

un savarin lievitato alla perfezione, dolce senza la stucchevolezza dello zucchero, con un’ombra di crema al cioccolato

Ottimi anche i bastoncini di millefoglie al cioccolato bianco rinvigoriti da coriandoli di rabarbaro. Infine, la piccola pasticceria di tradizione, con in più una mini crostatina di cotognata — anche quest’ultima un divertissement di Marco, preparata con le mele coltivate dal padre.

Conto sui 35 euro. Non male per essere il migliore ristorante di Salerno.
Se siete gourmet di passaggio o avete amici gourmet è questo sicuramente un riferimento sicuro in città: mano ferma, sapori puliti, gioco sulla materia prima, spesa al mercato e dal pescivendolo oltre l’orto. Insomma, c’è tutto.
Carta dei vini contenuta alle etichette campane.

La precedente scheda del Ristoro degli Angeli


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