Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Torre Gaia è una tenuta così bella, sicuramente la più spettacolare della Campania, che a volte ci si dimentica dei suoi vini. Così per caso, durante la presentazione di una iniziativa dell’Associazione Donne del Vino organizzata da Elena Martusciello alla libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri a Napoli abbiamo provato l’ultima versione della Falanghina, che per la verità abbiamo segnalato nella nostra Carta dei Vini della Campania e della Basilicata, e siamo rimasti colpiti dalla perfomarnce di questo bianco per il quale Alberto Cecere ha sicuramente la mano. Si tratta di un prodotto fresco, minerale, dai sentori floreali molto intensi e persistenti, ben strutturato e di corpo: la bocca è subito piena ma, come sempre accade con i vini della Campania, mai stanca perchè non è un vino piacioso, morbido, addormentato, buono magari per un Mc Donald’s come succede a tanti prodotti new style dell’Italietta filoamericana. Opera è una Falanghina di territorio, efficace sia sui piatti di pesce che su quelli della tradizione contadina sannita, le zuppe e le verdure, i formaggi vaccini a pasta filata. Una bella volé a rete degli amici di Torre Gaia.
Sede a Dugenta, via Bosco Cupo 1. Tel. 0824.978172 e fax 0824.978337. www.torregaia.net. Enologo Alberto Cecere. Ettari: 113 di proprietà. Bottiglie prodotte: aglianico, sangiovese, barbera, montelpuciano, merlot, falanghina, asprinio, greco, chardonnay.
Dai un'occhiata anche a:
- Falanghina Sant’Agata dei Goti 2004 doc
- Vigna delle Ginestre Falanghina 2005 Sannio doc
- Folius 2000 Falanghina Taburno doc
- Oca Bianca 2007 Fiano Beneventano igt
- Falanghina del Sannio 2011 Nifo Sarrapochiello – Voto 89/100
- Bue Apis 2004 Aglianico del Taburno doc
- Piedirosso 2003 Beneventano igt
- Helios 2016 Fiano Sannio dop La Pampa, l’ultimo Fiano di Nicola Trabucco