Operazione salvare la pastasciutta

Pubblicato in: Curiosità
Linguine al limone - Ristorante Da Paolino Capri

di Marco Milano

E’ stata definita la stangata della pasta e sui social si stanno affilando le armi tra petizioni on line e club di sostenitori della pasta come bene primario da salvaguardare. Il 2022, infatti, potrebbe portare i prezzi della pasta ad aumenti paragonabili a voli pindarici, con minaccia di batoste sino a quasi il quaranta per cento in più.

La mazzata che andrebbe a colpire a catena tutte le filiere legate alla pasta, quindi la ristorazione italiana in primis che fa dei piatti a base di pasta un indiscutibile must invidiato dai cinque continenti sarebbe dovuta alle “tariffe” del grano duro che si attestano da qualche mese ad un vertiginoso aumento del settanta per cento. Va da sé che il grano e la sua pericolosa salita andrebbe ad incidere anche sul prezzo del pane, altro bene primario, prodotto mangereccio in particolare delle tavole italiane e simbolo, anch’esso, della cucina tricolore.

La pericolosa media che potrebbe toccare un chilo di pasta è di un euro e cinquanta e anche di più, a fronte dell’euro e dieci centesimi di pochi mesi orsono.

L’allarme lanciato da Coldiretti ha aiutato anche a capire l’origine “del problema”, che sarebbe da addebitare alle quotazioni dell’energia sui mercati globali, a catena quello dei costi delle semine per via del prezzo del gasolio utilizzato per curare i terreni e di quanto grava per mezzi agricoli e prodotti fertilizzanti. Insomma una batosta “dal legno al mobile”, dal grano al pacco di pasta negli scaffali dei market. “La produzione importata in Italia, soprattutto dal Canada, è ottenuta con l’uso del diserbante chimico Glifosato in preraccolta, vietato in Italia – ha anche spiegato Coldiretti – un’anomalia che ha spinto il record degli acquisti di pasta con grano italiano reso riconoscibile dall’obbligo di etichettatura di origine”.

E se intanto i “pastasciuttisti” si stanno organizzando per difendere l’amato piatto che rende orgoglioso il tricolore italiano tra i fornelli, dall’altro lato come ottimamente fatto notare dalla Coldiretti per tutelare la pasta occorre fare gioco di squadra, “lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali” e mantenere in perfetto equilibrio qualità e quantità.

A celebrare la pasta, infine, non guasta mai una ricetta.

 

Penne rigate piselli funghi e salsiccia

 

Ingredienti:

400 gr. di penne rigate

100 gr. di formaggio grattugiato

400 gr. di funghi

100 gr. di piselli

300 gr. di salsiccia

1/2 bicchiere di vino bianco

olio extravergine q.b.

cipolla q.b.

sale

pepe (se piace)

 

Procedimento:

In un tegame con un filo di olio, far rosolare la salsiccia sbriciolata e unirvi i funghi puliti, lavati e tagliati a pezzettini. Aggiungere dopo qualche minuto la cipolla e sfumare con il vino bianco.

 

Intanto mettere i piselli in una pentola con acqua bollente e salata, far cuocere per circa 3/4 minuti. Dopo averli scolati versarli direttamente nel tegame con la salsiccia, mescolare e cuocere a fuoco non troppo intenso.

 

Nel frattempo portare ad ebollizione la pasta, scolarla possibilmente al dente, e versarla nel condimento, conservando l’acqua di cottura.

 

Mescolare e portare a cottura a questo punto spegnere e mantecare con il formaggio grattugiato. Servire subito aggiungendo un filo di olio a crudo e a scelta altro formaggio grattugiato.

 


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