Osteria Fratelli Mori a Ostiense, sincera cucina romana con i dolci di mammà

Osteria Fratelli Mori – Cucina romana
Via dei Conciatori, 10
Tel.
331 323 4399
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: sabato a pranzo
www.osteriafratellimori.it

di Virginia Di Falco
Osteria Fratelli Mori: siamo nel quartiere Ostiense.
Ancora? Direte voi. Sì perché davvero oggi non c’è che l’imbarazzo della scelta, tra nuovi locali cosiddetti multifunzione, aperti da mane a sera, le trattorie storiche, quelle più o meno modaiole, le pizzerie, le pasticcerie. Insomma. Digiuni in questa zona della Capitale non si resta di sicuro. Anzi.

Quasi accanto alla Trattoria Pennestri, una delle ultime aperture che più ci ha convinto, trovate questa bella osteria aperta 15 anni fa dal papà degli attuali proprietari, Alessandro e Francesco Mori. Si chiamava Novecento, ed era caratterizzata, proprio come oggi, da una gestione familiare e dall’attenzione alla tradizione romana.

I due fratelli, oggi impegnati in sala, con la mamma Giuliana sempre in cucina, le hanno dato una nuova veste, più giovanile e moderna nell’impostazione generale e nel servizio, ma attenendosi ad una offerta gastronomica classica.
Il risultato è un ambiente gradevole, con qualche tratto ruspantello, come ci si aspetta in osteria, e che nonostante l’alto numero di coperti riesce, nelle varie sale, a restituire un’atmosfera abbastanza raccolta e piacevole.

Menu con voci essenziali, dalla lettura immediata, con i piatti della tradizione romanesca e qualche piccola variante di mare. C’è anche un forno a legna per le pizze (lunga lievitazione, tipologia romana) e un angolo riservato ai salumi e ai formaggi da scegliere e farsi affettare a mano, in diretta. I vini sono in prevalenza del territorio, con un’attenzione a naturali e biodinamici.
Si può cominciare con uno degli antipasti oppure pescando dai fritti, come un più che discreto supplì classico o delle riuscite polpette di melanzane.

I primi piatti sono quelli classici che ci si aspetta in una trattoria romana, dalla carbonara ben eseguita alla amatriciana, forse con meno carattere della prima. Nella norma le fettuccine ai funghi; delicati (un po’ troppo, a discapito del profumo di mare) i mezzi paccheri con cozze e patate.

Qui si lavora molto sulla selezione dei prodotti e della materia prima, si predilige la spesa al mercato (quello di Testaccio, soprattutto) e si comunicano al cliente i fornitori di fiducia. E i risultati si vedono e si sentono: dal tagliere di salumi e formaggi (firmato DOL) alla semplice bistecca di scottona, tenera e saporita, alle polpette di bollito, sfiziose e morbide al punto giusto.

Il consiglio finale è di lasciare un posticino per i dolci della signora Giuliana: le sue crostate sono davvero imperdibili.
Se dunque cercate un’osteria tranquilla, con un servizio cordiale e una cucina sincera dove chiudere in dolcezza, non vi resta che prendere nota.
Conto medio sui 40 euro.

 


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