L’omologazione è il grande rischio che corre chi si mette a fare vino di stile naturale, un termine che trovo commerciale più che la sintesi di una proposizione di intenti. Macerazioni prolungate spesso rubano l’anima al vino tanto, se non più, di alcuni protocolli di barrique. Noi però non siamo ideologici e la nostra, elementare, chiave di lettura, resta il bipolarismo reso famoso da Andy Luotto in tv: buono-no buono. Il Pelòs di Sergio Pappalardo non è buona, è superlativo. Ne parlammo con la 2020 che era solo un prototipo, questa è la 2021 in commercio. Bravissimo a coniugare la complessità olfattiva del Fiano, questo è allevato 500 metri in quel di Sorbo Serpico, con la necessaria spalla acida che rinfresca e ristora. Risultato, un piccolo grande vino monumentale da spendere su qualsiasi cosa sia edibile, meglio però se da solo alla prima brezza serale estiva che annuncia la fine della giornata afosa.
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