
E’ nata, a Sant’Agata sui due Golfi, una nuova pizza: la “Don Alfonso”. Miscela di farina Ricca e Cuoco, peperoncini di fiume, ricotta, origano e tonno appena scottato, olio riserva Don Alfonso.
A pensarla e realizzarla, a quattro mani, Ernesto Iaccarino, seconda generazione del Don Alfonso 1890 e Ciro Oliva, ultima generazione della storica pizzeria del rione Sanità di Napoli “Concettina ai tre Santi”. L’idea di questo vulcanico pizzaiuolo è quella di rendere omaggio agli chef stellati della Campania. Quelli che hanno portato la cucina partenopea alla ribalta nazionale e internazionale. E Don Alfonso, con la moglie Livia, e ora con la collaborazione dei figli Mario ed Ernesto, sono stati i precursori di questa evoluzione.
Ora, grazie alla sinergia tra Ernesto Iaccarino e Ciro Oliva, è stata sfornata la “Don Alfonso”. Un omaggio alla carriera dello chef di Santa’Agata sui due Golfi, due stelle Michelin, ispirata a un suo piatto storico. “Questa iniziativa” ha dichiarato Livia Iaccarino “è importante perché testimonia la crescita degli operatori della pizza, che stanno seguendo le tracce della qualità, dei prodotti, delle ricette. E questo è a vantaggio non solo dei consumatori ma anche dell’economia nazionale. I più bravi stanno portando all’estero la qualità della pizza. Un mestiere che gli stranieri vengono a imparare a Napoli”.
Dai un'occhiata anche a:
- Fradiavolo e Riccardo Giraudi insieme per conquistare il mercato francese
- Vesuvio in fiamme, la vendemmia non è compromessa
- Premio di giornalismo Francesco Landolfo, iscrizioni fino al 28 ottobre
- Foodopolis, il luna park del gusto, torna in scena alla Festa del cinema di Roma dal 15 al 26 ottobre
- La Pizza Contemporanea arriva a Singapore: Vincenzo Capuano apre il suo primo locale in Asia
- Quarta apertura in Giappone per l’Antica Pizzeria Da Michele: Hokkaidō
- Ritorna Saporitissimo, da mercoledì 23 le eccellenze del gusto in vetrina a Piazza Dante
- ESTATE ai Quartieri Spagnoli di Napoli. Menu estivo, cinema all’aperto e cocktail d’autore da Quostro bistrot nella corte di Foqus