
Eccola qua, semplice ed essenziale. Adagiata in un piattino servito alla pizzeria La Famiglia a Parigi per Le Strade della Mozzarella.
Nasce da una idea di Enzo Coccia: il tipico soffritto napoletano, ossia interiora di maiale saltate in padella con la conserva di pomodoro, forte ma non fortissimo, chiamata anche zuppa forte.
Lui lavora, come tutti, soprattutto con chi è svezzato dagli omogeneizzati, e come Pasquale Torrente inguaia lo scammaro nel letto di patate per renderlo più morbido, così il maestro pizzaiolo pensa alla ricotta di bufala (anche per stare in tema). Un cucchiaino di soffritto in un mare di bufala dentro una pasta fritta alla perfezione, che quando l’hai mangiata con le mani ti puoi anche passare le dita sotto il naso senza sentire nulla.
La ricotta diluisce il sapore denso delle interiore, mi basta l’acidità del pomodoro. Quella morbidezza è fuori tono e allora gli chiedo: per favore me la fai senza ricotta?
Me la prepara, ed è così che a Parigi mangio la mia cosa più buona del 2014: la pizza fritta con il soffritto in purezza. Una goduria immensa, sto salivando mentre scrivo e la voglio subito, ora, insieme al caffè al posto di questo inutile cornetto.
Grande Enzo Coccia, testa sulle spalle e soffritto nel fritto. #Afammocc:-)
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