Pizza House a Sapri, da quarant’anni un forno a legna sempre acceso

Pubblicato in: Le pizzerie
Pizza House a Sapri, Pasquale Bianco

Pizza House a Sapri, Pasquale Bianco

PIZZA HOUSE A SAPRI
Via Marsala, 4
Tel. 0973 603192
Aperto la sera
Chiuso il mercoledi

Bello e struggente il mare d’inverno, come cantava Loredana Bertè agli inizi degli anni Ottanta. Peccato però per gli «alberghi chiusi» (per continuare a citare il testo di quella canzone).
Siamo praticamente nella coda della costa cilentana che dopo qualche chilometro incontra Maratea, in una cittadina che, come tutta la zona, vive di turismo solo due mesi all’anno.
Qui in inverno chiude quasi tutto e diventa impossibile trovare un locale aperto per cenare fuori.
Una piacevole (e solida) eccezione è la pizzeria della famiglia Bianco, originaria di Torraca, paesino di poco più di 1000 anime a pochi chilometri da Sapri.

Quasi 40 anni fa (era il 1985) Pasquale Bianco, figlio del fornaio del paese, aprì Pizza House (erano i ruggenti anni Ottanta in cui c’era la gara all’insegna americana) di fronte al lungomare di Sapri, in quelli che erano stati i magazzini di una bella villa ottocentesca. Oggi il proprietario è il figlio Domenico, sindaco di Torraca.

Forno a legna, una grande sala rimodernata da poco e, d’estate, la possibilità di mangiare all’aperto.
Arredamento dai colori chiari, tovagliette in carta paglia, e un menu immediato e ben organizzato.
Ci sono fritti, bruschette e taglieri di formaggi e salumi per cominciare mentre le pizze sono canonicamente suddivise tra Bianche e Rosse, con una piccola sezione dedicata ai calzoni.

I nomi delle pizze, ad esclusione di quelle classiche, tutte presenti in carta, sono dedicate a Sapri e al Cilento.
L’impasto è a lunga lievitazione, dunque la pizza risulta leggera e digeribile. La tipologia è quella ‘tradizionale’, il disco di pasta si lavora proprio come una volta, il cornicione è basso e ben cotto. Su richiesta, si puo’ avere la versione contemporanea, molto più gonfia.

Altrettanto leggero il calzone nella versione ‘ripieno’ con mozzarella, ricotta e salsiccia piccante che, una volta tagliato in due, ci ha ricordato le Grotte di Franco Gallifuoco a Napoli.

Il servizio è accogliente e gentile, l’atmosfera familiare e tranquilla, ai tavoli e all’asporto si alternano chiacchiere e compaseani: i tavoli chiassosi di agosto sono solo un ricordo.
Si chiude in dolcezza con il tiramisù casalingo e un conto che non va oltre i 15 euro a persona.


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