Pizzeria DaZero Pizza e Territorio a Milano a Via dell’Orso quartiere Brera. L’eccellenza cilentana viene replicata!

Pubblicato in: Le pizzerie
Paolo De Simone

di Enrico Malgi

Come sono lontani i tempi degli anni ’50, ’60 e ’70 quando dal Sud arrivavano speranzosi gli emigranti meridionali in cerca di un lavoro stabile e dignitoso per poter assicurare così alle proprie famiglie un tenore di vita migliore, accompagnati soltanto da una valigia di cartone e da tante foto di moglie, figli e parenti rimasti a casa. La situazione per loro era davvero dura in quel periodo, lontano dagli affetti dei loro cari ed alle prese spesso con un lavoro faticoso ed alienante, tanto che molti erano costretti ad arrendersi e tornare indietro, mentre chi ha resistito quasi sempre è stato premiato dal successo, che voleva significare benessere e riunione di tutta la famiglia. Adesso per fortuna è tutto cambiato, perché chi dal sud sale nelle città settentrionali è molto preparato sia professionalmente e sia mentalmente e così riesce ad inserirsi subito nel campo del lavoro e nel tessuto sociale territoriale.

Paolo De Simone, comproprietario insieme a Giuseppe Boccia e Carmine Mainenti della Pizzeria Da Zero, rappresenta invece il prototipo della nouvelle vague dei giovani meridionali intraprendenti, seri e preparati professionalmente e culturalmente, che esportano eccellenze al nord e per questo sono molto apprezzati e stimati. Oltretutto, a differenza di quanto accadeva negli anni precedenti, la situazione si è completamente ribaltata, perché spesso questi giovani del sud si calano nel ruolo di imprenditori, portando paradossalmente loro stessi lavoro al nord, come nel caso di Paolo che in pieno centro di Milano ha aperto due prestigiose pizzerie in poco tempo suscitando interesse e molta curiosità. Senza dimenticare poi che il marchio DaZero è presente anche a Torino e Matera, oltre che a Vallo presso la casa madre. Entrambi i locali meneghini, a Via Bernardo Luini e Via dell’Orso zona Brera, vanno a gonfie vele, frequentati da una marea di aficionados sia a pranzo e sia a cena che così hanno decretato il pieno successo. L’idea principale è quella di proporre una pizza originale, riconoscibile per la qualità di tanti tipici prodotti del Cilento a filiera corta e presidi Slow Food e che rappresenti la tradizione insieme con l’innovazione.

Dopo aver visitato la prima pizzeria l’anno scorso, ho ritenuto opportuno recarmi anche alla seconda che ha aperto i battenti circa cinque mesi fa non lontano dal Teatro alla Scala, dalla Galleria Vittorio Emanuele II e dal Duomo. Qui si sperimenta una novità, perché le collaudate e consolidate pizze sono state affiancate da una proposta di menù da perfetta trattoria cilentana, che prevede un antipasto composto di mozzarella nella mortella, la soppressata di Gioi, la melanzana ‘mbuttunata e/o una montanara fritta e poi cavatelli fatti in casa con ragù del Cilento. In più in carta si può scegliere un tagliere di selezionati salumi e formaggi, crocché di patate, arancini, frittatina di bucatini, ricche insalate e dolci cilentrani.

Tutto bene allora? Direi di sì senza dubbio, visto la piega che ha preso questa iniziativa. L’unico neo è rappresentato, come tanti anni fa per gli emigrati di allora, dal patimento per la lontananza dalle proprie famiglie. Paolo mi ha confessato, infatti, che ormai vede poco moglie e figli stando sempre in giro tra Milano, Torino e Matera. Ma questo purtroppo è lo scotto che si deve pagare quando arriva un così grande successo.

Sala strapiena già alle 12,30, a piano terra, sottoterra e sopra. Accoglienza cordiale e premurosa. Location attraente e carina, con tanti riferimenti all’amato Cilento. Forno Moretti Neapolis preventivamente acceso, che può contenere contemporaneamente 6+3 pizze per volta. Tre i pizzaioli all’opera che si destreggiano con consumata perizia.

Ho scelto come al solito la classica margherita, accompagnata da un calice di spumante rosato Joi di San Salvatore, mentre aspettavo che venisse Paolo dall’altra pizzeria e che subito si è seduto per alcuni minuti di fronte a me, prima di andare a tagliuzzare dei bei carciofi che producono i giovani di Pattano. Impasto leggero, soffice e bene idratato. Pizza scioglievole, morbida ed elastica in bocca. Farcitura perfetta con prodotti di alta qualità. Prezzi adeguati al contesto territoriale, ma sempre connotati da ottimo rapporto qualità/prezzo.

Non c’è da aggiungere altro, perché sono gli stessi milanesi (anche quelli di adozione) che hanno decretato il grande successo delle due pizzerie con la loro massiccia frequenza. Mi dispiace soltanto per Paolo che si deve sacrificare senza vedere moglie e figli per un po’. Che fai tornerai a casa per Pasqua? Ultima domanda: è vero che tra poco aprirai anche una pizzeria a Roma? Chissà!

Pizzeria DaZero Pizza e Territorio
Via dell’Orso, 4 – Milano


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