Pizzeria Telos.16 a Cimitile ed il “fine ultimo” di Antonio Napolitano e Luigi Picariello

Pubblicato in: Le pizzerie
Pizzeria Telos.16 a Cimitile. Andrea Docimo e lo staff del locale

di Andrea Docimo

Pizzeria Telos.16 a Cimitile.  “Telos” in greco significa “scopo, adempimento, fine ultimo”: sarebbe un nome importante per chi volesse coraggiosamente battezzare così la propria pizzeria.

In quest’ottica, sembra quasi un raise al river quello di Antonio Napolitano, di professione antiquario, che per la nuova avventura imprenditoriale di Telos.16 ha scelto di farsi assistere da Luigi Picariello, già pizzaiuolo-proprietario di “A tutta pizza” a Marigliano. Il locale è sito in Cimitile (comune dell’agro nolano in provincia di Napoli) e sorge sulle ceneri di un ristorante che qui non ha, purtroppo, saputo incidere a dovere. Così, qualche aggiusto qui, una sistematina lì e ne è emerso un piccolo diamante grezzo che, smussata qualche spigolosità iniziale, potrebbe presto aver modo di brillare di un’intensissima luce propria nell’hinterland vesuviano. Per ora le premesse ci sono tutte.

Partiamo da locale ed atmosfera. L’ambience è senza dubbio elegante, conciso e pulito, con un’ottima selezione jazz di sottofondo (scelta dalla moglie del proprietario, per la quale doverosi sono stati i miei complimenti, da estimatore del genere, a fine serata). Nota molto positiva: la musica accompagna piacevolmente la conversazione, la culla, non è mai invadente o tale da coprire le voci degli avventori seduti al tavolo. Il servizio è buono, anche se qualche piccolo margine di miglioramento c’è. Ma il maitre di sala Giuseppe Romano saprà plasmare ad hoc il suo team, occorrerà solo dar loro il tempo di abituarsi alla nuova realtà.

Il menù appare, oltre che gradevole alla vista con una grafica essenziale ed al contempo moderna, ben strutturato. Il prezzo degli antipasti varia da 1€ a 4€ per quanto riguarda i fritti, mentre per i taglieri di salumi, formaggi e misto si spende tra i 10 e i 12 euro.

Le patate riccione  a Pizzeria Telos.16 a Cimitile   (varietà campana caduta in disgrazia decenni fa a causa di nuove cultivar olandesi a raccolta precoce e ripresa dalla OP Campania Patate qualche anno fa) fritte sono un must eat per chiunque scelga Telos.16: un ottimo modo per stuzzicare il palato e passare alle ben più sostanziose pizze. Unico appunto: occorrerebbe prestare un po’ più di attenzione alla cottura, così da donare la consistenza ottimale al prodotto finito.

Per quanto concerne le pizze, partiamo dal grande banco di prova per i pizzaiuoli di ogni dove: la Margherita. Ebbene, qui Paolo Russo, giovane ragazzo che vanta già una discreta esperienza nel nolano e chiamato ad osservare i dettami di Picariello, non sbaglia. San Marzano Dop, fior di latte nobile (!), olio evo bio e nella versione remastered bufala Dop e grana grattugiato. Boccone scioglievole, topping molto profumato, cornicione non troppo pronunciato ma al contempo non piatto, disco elastico e tuttavia non gommoso. Buona la prima!

Pizzeria Telos.16 a Cimitile.  Ci sono poi le altre pizze della tradizione: la Marinara con l’origano di montagna, la “Cosacca” che qui prevede scaglie di Grana e la “Scarpariello” con San Marzano Dop, aglio e pepe freschi, olio evo e scaglie di pecorino.

Presenti anche delle pizze “fantasia” di buon rilievo, tra le quali svetta la cosiddetta “Patty”. Vellutata di patate riccione di Napoli bio, salsiccia di maiale, provola di latte nobile e olio evo bio.

Assoluta, una delle pizze migliori che il mio palato abbia mai avuto modo di assaporare. Ottimo “making of” anche per la “Telos”, chiamata a rappresentare il locale: pacchetelle del Piennolo Dop, pomodorini gialli Gia-Giù, mozzarella di bufala Dop, lardo pancettato, pepe macinato fresco, scaglie di Auricchio piccante ed olio evo bio.

Concludo questa disamina con due pizze che meriteranno presto un’altra visita: la “Agrumella” (ricotta di bufala Dop, prosciutto crudo di Parma, olio evo agrumato bio, julienne di limone) e la “Scarola” (ripieno con scarola fresca di coltivazione bio appena saltata in padella, crema di fagioli “dente di morto” Presidio Slow Food, provola di latte nobile, caciotta di pecora ed olio evo bio).

 

I prezzi? Si va dai 4.50€ per la margherita STG agli 8€ per la “Telos”, la “Papaccella” (con papaccelle alla brace di Vincenzo Egizio Presidio Slow Food) ed il “Tronchetto”.

Esaurita l’analisi della carta delle pizze (anche se ce ne sono anche altre), occorre dunque focalizzarsi su quella di birre e vini. Se la carta delle birre andrebbe un po’ rivista e migliorata a mio giudizio, con i vini già ci siamo: due bianchi (fascia 9-11 euro) e quattro rossi (fascia 9-22 euro) a garantire valide alternative ai clienti.

Capitolo dolci: sono sempre freschi ed il loro prezzo è inferiore ai 5€. Il fatto che siano anche buoni, poi, è un dettaglio non trascurabile. Da accompagnare, magari, con qualche distillato di cui la pizzeria è ben fornito.

Qualche considerazione finale. Telos.16 è ideale per una cena di coppia o di lavoro a base di pizza: la zona non è per nulla trafficata e sull’atmosfera soft e rilassante del locale si è già detto in precedenza. Speriamo continui su questa strada e di sentirne ancora parlare presto.

Ad maiora, Telos.16, ad maiora.

 

Pizzeria Telos.16

Indirizzo: Via Enrico De Nicola, 24, 80030 Cimitile (NA)

Tel.: 081 1900 9965

Orari di apertura e giorno di chiusura: Aperto dal martedì alla domenica dalle 19:30 alle 00.00. Lunedì chiuso.

Sito web: www.facebook.com/Pizzeria-Telos16-1079867448753804/


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