Pizzeria Una Pizza Napoletana a New York
175 Orchard St
Tel.+1 646-476-4457
Giuseppe Di Martino è un amico, un partner, un imprenditore visionario e umanista come dimostra la sua bella scrittura. Non abbiamo resistito a riportare la sua descrizione della visita da Anthony Mangieri, numero uno al mondo di 50 Top Pizza insieme a Francesco Martucci perchè troppo bella e profonda. Non pretende di insegnare, racconta quello che si prova.
di Giuseppe Di Martino
La Pizzeria Una Pizza Napoletana a New York di Tony Mangieri è un posto in cui la pizza è il centro del progetto, lo sforzo e la dedizione con cui Tony ha costruito il suo mondo è evidente in ogni dettaglio, è diventato un sacerdote ortodosso di una religione semplice ma per nulla facile che è quella della autencità e della ricerca della qualità.
Non fa alcun compromesso, dal numero di panetti a disposizione dei clienti che si trasformeranno in pizze, agli ingredienti caparbiamente, pochi e maledettamente buoni e veri, ammacca tutte ed ognuna delle pizze che serve e due suoi aiuti sorvegliano forno e ogni altra cosa, i tre parlottano a bassa voce dopo ogni infornata, dietro il vetro del forno a vista e guardano uscire ogni pizza quasi con il dispiacere di chi le vede dipartire .
Tutto accade in un locale in cui musica, colori, sedute, sono tutte un passo indietro alla sua regina, sembra quasi che a tavola quando arriva Lei si apra un occhio di bue; non si cambiano i toppings, non si può prendere un cappuccino o un Latte dopo le 10 di mattina, due antipasti a non guastarti l’appetito, e poche pizze, dimensioni non newyorkesi, nemmeno napoletane, ma che sono giuste per goderne e volerne anche un altra dopo, che però non puoi avere, perché tutto è misurato, anche lo sforzo di sala e cucina per non stretchare, forzare un risultato a rischio di chissà che, si dovesse importunare sua altezza La Pizza Napoletana?
Io prendo una cosacca, il mio compagno di tavolo una margherita, prima due lupini, era tanto che non la mangiavo, è davvero molto buona, impasto leggerissimo cottura perfetta e ingredienti top, dobbiamo averla guardata con amore perché i nostri vicini ci hanno chiesto un consiglio, ci hanno chiesto del cornicione alto e della farcitura a loro dire scarsa, rispetto alle pizze newyorkesi.
Solo alla fine del servizio, Tony è uscito dalla sua volontaria cattività, ormai eravamo gli ultimi ospiti abbiamo parlato più di un ora di mille cose, di New York e della dura vita che è la ristorazione, il suo cappellino di NY per la prima volta si solleva e abbozza un sorriso, ormai la sua Dea è a dormire se ne parla domani, può rilasciare i muscoli e i nervi, gli è passata tanta vita addosso, lo puoi vedere dallo sguardo e dal fatto che è ancora incredulo che la sua Regina è in questo momento benevola con lui.
Beh è una pizza napoletana davvero molto buona .
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