Post Caserta: perché tanti pizzaioli non accettano le critiche?

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

critiche pizzaioli

di Marco Contursi

“Ormai non è più accettata nessuna critica” questo mi diceva giorni fa un amico ormai canuto, indignato della risposta ( “ma che ne capite voi…”) che gli aveva dato un ristoratore ad una sua semplice rimostranza per avergli servito una pizza bruciata. Non ha un cellulare di ultima generazione e quindi non ha fatto foto, ma gli credo. E le polemiche scaturite dopo la classifica approntata da Andrea Docimo sulle pizzerie di Caserta mi fanno pensare che ha ragione. Classifica meglio ricordarlo, condotta in anonimato, pagando e da un ragazzo sicuramente più competente di cibo della media delle persone, seppur ancora in formazione. Che poi, alcune foto da lui pubblicate parlano da sole. Non c’è bisogno di Veronelli per capire che alcune pizze lasciavano molto a desiderare. Ma probabilmente chi ha fatto uscire quelle pizze sapeva che erano fatte male ma ha pensato “un cliente in meno che fa, visto che riempio tutte le sere?”. Giuro di aver sentito con queste orecchie, ragionamenti di tal guisa.

Ma perché oggi una critica non è più accettata. I motivi sono due, e uno è frutto di una riflessione fatta con me da un ristoratore di lunga esperienza. Vediamo nello specifico.

Un bagno di umiltà servirebbe a tutti ricordando che “fare un calzone aperto, non è certo fare una operazione a cuore aperto”.

 

Sarebbe bene ricordare che nulla è eterno……neanche il successo. Meglio costruirsi una clientela fidelizzata nel tempo, a costo di perdere oggi qualche coperto (odio la pratica di chi sollecita ad alzarti come finisci, tanto quanto quella di chi ha terminato e sta 2 ore a parlare, est modus in rebus…) o rifare una pizza, magari perfetta per te, ma non gradita a uno che ti ha scelto e affidato la sua felicità.  FELICITA’…..mica bruscolini.


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