Quarantunododici, le coordinate della cucina di mare di Lele Usai a Fiumicino

Lo chef Lele Usai una stella Michelin

di Marina Betto

Quarantunododici a Fiumicino Lele Usai. Siamo ad Isola Sacra a Fiumicino. 4112 sono le coordinate marine per trovare questo posto, inconsueto, moderno che fa un po’ Nautilus di Jules Verne e un po’ ti ricorda una sorta di Cabot Cove dei noantri, con tutte quelle barche e yacht lungo la banchina sulla foce del Tevere. Nella luce del sole, al tramonto o mentre la notte cala sull’acqua puoi osservare questo panorama dalle vetrate del ristorante, lineare e semplice nell’arredo con tavoli di vetro e carte nautiche, nodi e oggetti che si possono trovare sulle barche.

Ad accogliervi i soci Stefano Loreti e Lele Usai chef con una stella Michelin per il ristorante “Il Tino” che ora è in ristrutturazione e si trova al piano di sopra del QuarantunoDodici. In sala uno staff  giovane, preparato e garbato, al bancone bar si può iniziare  con un aperitivo uno spumante metodo classico Kius extra brut di Marco Carpineti, prodotto laziale con vitigno Bellone e piccole arancine croccanti e caldissime.

I tavoli sono ampi e trasparenti, la mise en place  è essenziale con piatti, piccole ciotole dal decoro orientale, posate belle da maneggiare preannunciano quello che poi si troverà nelle pietanze, pesce locale ed echi asiatici. Gazpacho invernale e mazzancolle croccanti ( una zuppetta di cavolo rosso  e gamberi panati equilibrata ed esplosiva nel colore e nel sapore); Tartare di ricciola e guacamole; Tempura di calamari e mazzancolle; Pesce Spada affumicato lamponi e misticanza: sono questi i quattro antipasti dal sapore esotico assolutamente gustosi, profumati ognuno con particolarità, presentati con un accostamento cromatico accattivante. Ben eseguiti sia la tempura soffice e croccante senza lasciare un filo di unto sulle labbra, sia l’affumicato di pesce dolce tanto da sembrare una sottile fetta di prosciutto.

I Ravioli alla pescatora ripieni di stracchino e conditi con sugo di pesce, funghi enoki e salicornia sono di ottima consistenza (il raviolo ha un involucro sottile e delicato) dove il ripieno acido al formaggio vuole volutamente opporsi alla sapidità del sugo con un contrasto forte e insolito.

Gli spaghetti alle conchiglie con vongole, lupini e telline piccantini e profumati d’aglio sono irresistibili per quella veracità che esprimono, andrebbero mangiati a prima fame, da soli accompagnati da un bicchiere di bianco come Epos Frascati Superiore DOCG Riserva di Poggio le Volpi, sorso fresco e floreale, fruttato, morbido e con lievissima sapidità.

La grigliata mista e marinata alle erbe offre il pesce locale, manipolato il meno possibile, salato al punto giusto senza olio eccessivo nel condimento, parla il mare.

In finale una cucchiaiata dolce di Mousse al cioccolato bianco, frutti rossi e meringa ai semi. Dimenticavo che il pane è fatto in casa e viene servito con olio evo laziale, un appetizer di base che vuole esprimere cura, accoglienza, ospitalità come il sorriso di Lele Usai mentre racconta i progetti futuri.

QuarantunoDodici di Daniele Usai
Fiumicino- Isola Sacra- via Monte Candria 67 ( RM)


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