Il report di “Taurasi tra starseti e verticali” con Cantine Lonardo e Antico Castello

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Chiara Romano Francesco Romano Maurizio De Riggi Flavio Castaldo Antonella Lonardo

di Marina Alaimo

L’energia dei giovani unita alla forza della storia di un territorio vocato per la viticoltura si converte in un fenomeno attrattivo di grande impatto. E’ andata proprio così per la domenica tra starseti e degustazioni verticali voluta dalle aziende Cantine Lonardo Contrade di Taurasi e Antico Castello. In partenza l’idea era quella di invitare qualche appassionato del settore, poi si è deciso di aprire l’evento al pubblico vista la grande richiesta di partecipazione.
Alla guida di Contrade di Taurasi c’è la giovane coppia di archeologi Antonella Lonardo e Flavio Castaldo che da qualche anno vivono nella casetta nel centro di Taurasi, mentre alla regia di Antico Castello ci sono i giovani Francesco e Chiara Romano. Le due aziende hanno progettato già da tempo una serie di iniziative per far conoscere le meraviglie di questo areale disegnato da vigneti di grande fascino, dall’antico borgo di vignaioli, con il sito archeologico di Eclanum, mantenendo sempre il fulcro dell’attenzione sull’espressività dei suoi vini. Per l’intero mese di maggio ci sono “le domeniche al Borgo di Taurasi”, con visita guidata agli scorci più suggestivi e poi degustazione dei vini in abbinamento ai prodotti gastronomici locali.

Domenica 15 maggio ha visto una full immersion nel territorio con visita al vecchio starseto, il tipico metodo taurasino di allevamento della vite, una pergola alta e molto bella a vedersi, posto in Contrada Case d’Alto, il crù più rinomato di Taurasi dove Flavio ed Antonella ricavano una delle loro etichette di spicco. Il gruppo numeroso si è poi spostato a San Mango sul Calore, nella bella cantina Antico Castello per partecipare alle due verticali dei Taurasi dei Lonardo e dei Romano. L’alta qualità dei vini e la loro capacità di esprimere il territorio sono stati più eloquenti delle parole in accompagnamento ed hanno confermato la bellezza ampiamente manifestata durante la visita ai vigneti.

Si è partiti con i sei Taurasi di Cantine Lonardo:

Taurasi 2004, l’anno in cui si inizia ad utilizzare lieviti autoctoni selezionati.
Antonella racconta una annata regolare, un po’ piovosa nel periodo autunnale. Il vino esprime personalità e puntuale fedeltà al territori. Al naso è incentrato sui toni fruttati, ciliegia e more, ha profondità e grande capacità espressiva, delicate le note speziate di pepe e chiodi di garofano, il sorso è avvolgente, dinamico, tende all’eleganza.

Taurasi 2005, entra in cantina l’uso del tonneau.

L’annata è fresca e piovosa. Il vino si fa notare da subito come un fuori classe. E’ profondo, molto espressivo sia al naso che al palato, elegante nel tocco di rosa , poi tanta ciliegia, la cenere richiama il territorio, il sorso dichiara grande personalità, c’è tutta l’energia e l’esuberanza dell’aglianico taurasino, ma gestita con precisione e competenza.

Taurasi 2007 annata piuttosto calda, anche se l’uva selezionata alla vendemmia è di ottima qualità. Mostra concentrazione in ogni aspetto del vino, frutto cupo di sottobosco, terroso, materico, di buona freschezza che sostiene l’alcolicità più spinta in questo millesimo.

Splendido il millesimo 2008 del crù Vigne d’Alto, prima annata in distribuzione che segna un passo in avanti notevole dell’azienda, affermandosi una delle migliori espressioni del territorio. Oltre alle uve perfette alla vendemmia, anche l’andamento climatico molto regolare distingue positivamente il battesimo del crù. Mantiene ancora i colori e gli accenti di un vino giovane e accende grandi aspettative sulle evoluzioni nel tempo. Ampio e profondo nei profumi, dalla buccia di arancia alla ciliegia, violetta e cenere, spezie delicate e fini. Il sorso è avvolgente e dinamico, preciso, ha passo candenzato e sinuoso, tende all’eleganza.

Più sottile il Taurasi 2009, figlio di una annata ostica e piovosa. Comunque da attendere, avrà le sue cose da dire. E’ diverso nei profumi. Iodio in apertura, poi terra bagnata, il frutto è di amarena, il sorso scorre con agilità, molto piacevole nella freschezza ben calibrata così come i tannini centrati con precisione. Chiude in assoluta bellezza.

Vigne d’Alto 2011, tocca i tasti dell’emozione per la profondità e la capacità di farsi ascoltare.

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E’ Francesco Romano a presentare il progetto dell’azienda di famiglia Antico Castello, che conduce insieme a sua sorella Chiara. Entrambi sono molto giovani e di grande iniziativa. I vini durante la verticale raccontano un Taurasi sottile, agile e territoriale, mentre le diverse annate tracciano il percorso dell’azienda partito proprio con il primo millesimo in assaggio.

E’ il Taurasi 2006 ottenuto da vigneto giovane impiantato il 2001: riconoscibile il territorio e il suo aglianico tipico nei sentori di ciliegia e pepe, delicata la viola, il sorso è snello e scattante, fresco e tannico.

Con il millesimo 2007 la produzione viene raddoppiata , il vino è più convincente, più espressivo, il frutto di ciliegia è centrale, seguito da cenere e piccole spezie delicate. Il sorso è veloce e succoso, di piena freschezza e tannico senza strafare.

Il Taurasi 2008 ha acquisito sicurezza ed eleganza, c’è tanto frutto seguito da una piacevole nota di grafite, cenere e pepe. Il sorso dichiara l’esuberanza dell’aglianico, ha passo scattante e cadenzato dalla trama fitta deitannini precisi e piacevoli, come la freschezza ben presente, ma mai urlata.

Si mostra più concentrato il Taurasi 2010, è profondo nei sentori di mora, cenere, pepe e cioccolato, risulta particolarmente piacevole all’assaggio sostenuto dalla freschezza vivace. Segna un ulteriore passo in avanti il millesimo 2011 confermando il grande impegno dell’azienda nel perseguire vini di qualità e di territorio. Al naso è ampio e cambia di continuo, manifesta un temperamento giovane negli accenti di buccia di  arancia, richiama le erbe aromatiche della macchia mediterranea e il carrubo, graffiante all’assaggio per i tannini che scalpitano insieme alla freschezza in ripida salita.

Da attendere ancora l’annata 2012, molto piacevole nei profumi di viola, è poi iodio e ciliegia, esuberante il sorso vuole tempo per distendersi.

Nella cucina dell’azienda c’è lo chef Maurizio De Riggi del ristorante Markus di San Paolo Bel Sito. Ha ideato un menù che dichiara la sua verve giovanile e che ha saputo stare al passo dei Taurasi. Divertente, goloso, con alti e bassi di sapori e colori che hanno mantenuto alta l’attenzione e appagato pienamente il gusto.

Il Tagliere: Paninetto ai cinque cereali con punta di petto di vitello, composta di cipolla ramata al vin cotto e maionese di riso – Cannoncino al miele millefiori con granella di nocciola ripieno di prosciutto cotto a legna e cetriolino alla soia.

Il Novello: pasta con salsa di piselli freschi, bacon di pancetta irpina, cremoso di caciocavallo podolico e maionese di porcini.

La Podolica: crema mascarpone con biscotto al limoncello e salsa di more di gelso –

Pastierina napoletana, Amarenico in bicchierino di cioccolato.

 


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