Nel cuore storico di Capri, tra arte e cucina autentica, nasce un luogo intimo dove si respira creatività e verità.
di Tonia Credendino
C’è una Capri che non si fotografa ma si attraversa, passo dopo passo, senza fretta.
Un’isola che rivela la sua anima più vera solo a chi la ascolta in silenzio, oltre la superficie lucente delle vetrine e dei riflessi. È una Capri più intima, capace di parlare attraverso i gesti, la luce, i luoghi che custodiscono memoria. È lì, in via L’Abate 3, a pochi passi dalla Piazzetta, nello spazio che fu del Tinello, che nasce Piccolino, il nuovo ristorante voluto da Franco Senesi, gallerista e collezionista caprese, da sempre ponte tra arte e territorio.
Un luogo che unisce arte, cucina e accoglienza in un racconto comune. Le pareti, dipinte da Silvia Berton, conservano la leggerezza del gesto e il senso del colore, ma restano in dialogo con altre mani e altre visioni. L’arte, qui, non è scenografia: è una presenza che cambia, che cresce, che continua a respirare insieme al luogo. Ogni tavolo è diverso: tovaglie ricamate, stoffa fiorata, sedie di legno intrecciate, tovaglioli cuciti a mano. C’è qualcosa di familiare in tutto, come se ogni dettaglio avesse un legame con chi entra.
Sette tavoli, un’atmosfera raccolta e luminosa. Una musica discreta accompagna la sala come un sottofondo di memoria, evocando la dolcezza della Bella Italia: quelle melodie che ti portano altrove, dentro una dimensione sospesa tra nostalgia e meraviglia. I menù diventano piccole tele, illustrati con libertà, nati per gioco e per ispirare chi li apre.
La cucina parla la lingua della tradizione, ma con un tono gentile, di casa. I piatti seguono la stagione e la memoria: gli spaghetti alla Nerano che sanno di sole, i ravioli capresi che restano morbidi e profumati, la Genovese che riporta alle domeniche lente. Poi la zuppa di zucca e vongole, la mozzarella in carrozza e il ragù napoletano, cucinato come una volta, a fuoco basso e con pazienza.
Nei secondi, il mare e la terra si incontrano: polpo e caponata di verdure, orata all’acqua pazza, pesce del giorno al forno, carni alla griglia, scaloppine al limone.
E in chiusura, il ritorno alla dolcezza: graffette calde, torta caprese e il caffè nella moka, servito come un gesto d’affetto più che un finale.
Piccolino è un luogo che accoglie chi ama la libertà. Non vuole competere né apparire: vuole appartenere. Un posto dove l’arte si respira e la musica racconta, dove la cucina parla di verità e di tempo. Un progetto che cresce con l’energia di Franco Senesi e la sensibilità di Giovanni Russo, amico collezionista e presenza costante. Perché a Capri serviva un luogo così, autentico, libero, vivo.
Ristorante Piccolino – Via L’Abate 3, Capri
Orari: 20:00 – 23:30 (chiuso mercoledì)
Tel: 081 424 5279
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