
di Carmen Autuori
La promozione vera di un territorio, al netto di noiosi convegni, slogan vuoti di significato, proclami (spesso di matrice elettorale) parte da alcuni elementi fondamentali: cooperazione tra comuni senza campanilismi obsoleti, amministratori illuminati, professionisti dell’accoglienza, comunicazione efficace e semplici cittadini che adottano, curano e preservano un pezzo di storia, di memoria e di tradizione.
Partendo proprio da questi fattori nasce il brand Riviera del Gigante, che unisce i comuni della costa teramana di Silvi, Alba Adriatica, Giulianova, Martinsicuro, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto. Tutti racchiudono l’essenza di un territorio dalla bellezza prorompente e segreta allo stesso tempo, composto da neve e mare, di sinuose ed opulente colline – punteggiate da borghi a tratti fiabeschi – che modulano questa parte di Abruzzo compresa tra il “Gigante che dorme”, ossia il Gran Sasso, e il mare.
Il legame del popolo abruzzese con la montagna affonda nella notte dei tempi. La leggenda narra che Maia, la più bella delle pleiadi, sia giunta in questi luoghi dalla Frigia per salvare suo figlio, il gigante Ermes ferito in battaglia, con le erbe miracolose del massiccio montuoso, ma non riuscendo nel suo tentativo, lo seppellì sul Gran Sasso dove, ancora oggi chi osserva da levante, può riconoscerne la sagoma, mentre lei morta per il grande dolore fu seppellita poco più avanti sul massiccio della Majella che da lei prende il nome. Ecco perché per gli abruzzesi questa montagna rappresenta la Madre, la terra, la fertilità.
La connessione profonda tra mare e montagna è la direttrice su cui si sviluppa la cultura dell’accoglienza della costa teramana diventando attrattore turistico dalle molteplici sfaccettature in grado di soddisfare i più svariati interessi di chi decide di visitare questi luoghi. Il mare Bandiera Blu, la pista ciclabile che attraversa tutti i paesi della Riviera del Gigante, passando tra rigogliose pinete o costeggiando la spiaggia di finissima sabbia, le riserve naturali, borghi per lo più di origine medievale dove sembra che il tempo si sia fermato, piccoli musei, l’enogastronomia sia di mare che di terra che parla di prodotti eccellenti e di tradizioni custodite nel corso dei secoli sono solo alcuni dei motivi per cui vale la pena programmare un week end lungo (ma anche di più) sulla costa teramana.
Cosa vedere
È necessario fare una precisazione tutte le cittadine della costa sono una gemmazione dei borghi interni e con una storia piuttosto recente, dato che il mare veniva considerato poco sicuro per le incursioni saracene. Sono il frutto di una sorta di migrazione interna iniziata nella seconda metà dell’Ottocento con la costruzione della ferrovia, il vero punto di svolta della nuova urbanizzazione voluta dalle grandi famiglie dell’aristocrazia agraria. A loro si deve la costruzione di bellissime ville in stile liberty che si possono ammirare ancora oggi, alcune perfettamente conservate.
Partiamo dal porto di Giulianova con i suoi caratteristici caliscendi strutture in legno finalizzate alla piccola pesca che diventano anche luoghi di ritrovo ospitando eventi di vario genere soprattutto nel periodo estivo. Ci si arriva costeggiando il molo impreziosito dalle magnifiche ceramiche del borgo di Castelli, una eccellenza italiana che ha avuto origine nel Cinquecento e che mantiene ancora lo stile delle figure rinascimentali.
È possibile visitare le vongolare, barche destinate esclusivamente a questo tipo di pesca e, se siete fortunati, potreste incontrare qualche pescatore con il suo bottino di pesce freschissimo.
In pochi minuti d’auto, raggiunto il centro di Giulianova, merita sicuramente la visita il Santuario della Madonna dello Splendore con la sua sorgente miracolosa, il Belvedere che offre una vista davvero mozzafiato di tutta la costa e il duomo di San Flaviano, bellissimo esempio di architettura rinascimentale.
Proseguendo verso la parte nord della Riviera del Gigante si arriva a Martinsicuro. Interessante la visita alla Torre di Carlo V fatta edificare dal Viceré di Napoli Don Pedro da Toledo come torre difensiva dalle incursioni saracene. Bellissima l’edicola che racchiude le insegne araldiche del Viceré e l’aquila bicipide degli Asburgo.
Se amate comprendere a fondo l’essenza della gente di mare, imperdibile una sosta al Museo della Pesca, sempre a Martinsicuro. Lì Adamo, custode di questo pezzo di memoria, vi condurrà in un mondo altro, dove il rispetto per il mare è un imperativo categorico, oggi purtroppo dimenticato. Vi parlerà di lampare, di vele in bisso (la seta del mare) ottenuto dalla pinna nobilis, di brodetti cucinati a bordo sotto l’occhio vigile del “parone” – il proprietario della barca -, di gerarchie solidissime, di donne che hanno avuto un ruolo centrale nella cultura marinara. Era a loro, infatti, che spettava mandare avanti l’economia familiare con la vendita del pescato o con il baratto dei prodotti delle zone interne.
Questo spiega la diffusa contaminazione tra orto e mare della gastronomia teramana. Le stesse donne erano specializzate nella realizzazione delle reti e delle vele, arte che tramandavano alle giovani generazioni.
Sulla Statale Adriatica merita una sosta il Museo delle Armi ubicato in un’antica dimora aristocratica dove sono conservate armi risalenti al XVII secolo, carrozze d’epoca e il casco di volo di Gabriele d’Annunzio.
Da Martinsicuro, spostandosi a Tortoreto è possibile visitare l’antico borgo medievale di Tortoreto con la sua Torre dell’Orologio e Le Muracche, domus romana che testimonia l’importante attività agricola del luogo dedita in special modo alla vinificazione.
Dirigendosi verso sud consigliamo la passeggiata tra gli straordinari vicoli di Silvi, borgo medievale che si erge su un’imponente struttura ad archi. Il panorama mozzafiato abbraccia il Gran Sasso, la valle che grazie ai vari appezzamenti ricorda una coperta patchwork, e il blu intenso del mare.
Tornando verso la costa, Pineto con la sua bellissima distesa di pini marittimi offre la possibilità di suggestivi minitour in bici tra mare e natura.
Di grande interesse Villa Filiani, dimora aristocratica costruita nel 1844 dall’omonima famiglia oggi acquisita dal comune, con il suo Centro Etnomusicologico d’Abruzzo che oltre a conservare antichi strumenti di musica popolare, è una importante testimonianza di antichi riti pagani legati alla fertilità del raccolto, oggi tramutati in feste cristiane come il Rito del Ciancialone in onore di San Leone, un omaggio al sole dove il fuoco è protagonista quale elemento di purificazione.
Imperdibile la visita alla Riserva Naturale del Borsacchio, uno dei luoghi marini più incontaminati d’Abruzzo con le sue dune di sabbia, il giglio di mare, il verbasco. Qui Marco Borcatti, presidente della riserva naturale, si impegna con altri volontari a tutelare la riproduzione del Fratino, uccello a rischio estinzione, oltre che a tutelare la ricchissima biodiversità.
Prima di ripartire consigliamo un aperitivo e una passeggiata sul lungomare di Alba Adriatica, nota per la sua spiaggia finissima detta Spiaggia d’Argento, il mare cristallino, la rigogliosa pineta e gli storici e attrezzatissimi stabilimenti balneari.
Dove mangiare
All’ombra del Duomo di San Flaviano a Giulianova, l’osteria Le Cantine San Flaviano di Guido Orsini, tra le volte di un’antica cantina e una deliziosa terrazza panoramica, interpreta la tradizione abruzzese in maniera moderna.
Straordinari il guazzetto e la chitarrina condita con il suo fondo, interessanti gli antipasti come il baccalà mantecato con crema di peperoni, la vellutata di broccoli e vongole e la caprese di mare: alici marinate, mozzarella e pomodoro in varie consistenze.
La Montagnola, dimora patrizia del XV secolo dei Duchi D’Acquaviva a Corropoli. Immersa in uno spettacolare parco con giardini all’italiana, offre la possibilità di prenotare per piccoli gruppi. Qui la cucina risente delle influenze partenopee con i tortelli ripieni di genovese su fonduta di pecorino e cannella, non manca la classica chitarrina alla teramana con il sugo alle tre carni, il maiale d’ Abruzzo con cicoria e patate e uno straordinario tiramisù con crema, alchermes ed amarene.
Imperdibili gli arrosticini, piatto iconico abruzzese, al ristorante Largo del Mulino a Tortoreto Alta, magari accompagnati con la ventricina ed il formaggio fritto.
Solida cucina marinara al rinomato ristorante Vecchia Marina a Roseto degli Abruzzi.
Buona la selezione di crudi, speciali i crostacei sia bolliti che in padella e le ascolane di pesce oltre che le crocchette di patate e nasello.
Lo storico Zunica 1880 dal magnifico borgo di Civitella del Tronto, ultimo baluardo borbonico ad arrendersi ai piemontesi, ha trovato casa a Villa Corallo, straordinaria tenuta nella campagna di Sant’Omero. Qui potrete gustare la cucina di Gianni Dezio, ex Casadonna Reale ed ex Mugaritz: Virtù teramane, il piatto apotropaico e allo stesso tempo di riciclo, del 1°maggio, Pallotte caso e Ova, Maiale Nero D’Abruzzo, chitarrina di zafferano e, à la carte, gli ingredienti provenienti dalla tenuta stessa interpretati secondo la grande tecnica dello chef.
Dove dormire
L’ Hotel Europa a Giulianova si trova in posizione strategica rispetto a tutte le destinazioni. Costruzione moderna e dotata di tutti i confort, compreso un moderno beach club e due piscine, affaccia direttamente sulla parte più esclusiva del lungomare di Giulianova a pochi minuti dal centro. Le camere sono spaziose e ricercate negli arredi. Personale professionale e di grande garbo.
Relais Villa Corallo, boutique hotel a Sant’Omero a pochi chilometri dalla costa, è una residenza storica risalente al XIX secolo, immersa in un parco di oltre 80 ettari. Frutto di un prezioso restauro conservativo, la struttura offre la possibilità di un soggiorno di lusso, lontano dal caos, oltre che un’esperienza immersiva a contatto con la natura. Di grande fascino anche l’azienda strutturata secondo criteri moderni di rispetto dell’ambiente e dei cicli naturali pur essendo il frutto dell’ancestrale sapienza contadina. Le 11 suite tutte di gran lusso offrono ogni confort, così come la SPA all’ interno della struttura. Per gli appassionati è possibile usufruire anche del maneggio.
In altre parole, trascorrere qualche giorno a Villa Corallo è un regalo prezioso da fare a sé stessi perché, come recita un vecchio proverbio, meglio un giorno da leone che cento da pecora.
Cantina San Flaviano
Piazza Bruno Buozzi, 25
Giulianova
Telefono 085- 8028655
Palazzo La Montagnola
Via Montagnola
Corropoli
Telefono 324-8389328
Ristorante Largo del Mulino
Via Circonvallazione, 9
Tortoreto Alta
Telefono 346- 7492398
Ristorante Vecchia Marina
Lungomare Trento, 37
Roseto degli Abruzzi
Telefono 085 – 8931170
Zunica 1880 a Villa Corallo
Via Metella Nuova, 37
Sant’Omero
0861 – 751339
Hotel Europa
Lungomare Zara, 57
Giulianova
Telefono 085- 8003600
Dai un'occhiata anche a:
- Trattorie & Osterie di Milano e Lombardia, locali della nostalgia e della gioia
- Restaurant Guy Savoy a Las Vegas nel Caesar Palace, chef Nicola Costagliola
- Manteca a Londra: la cucina italiana contemporanea pensata e fatta dagli inglesi
- Guida alle migliori trattorie di Napoli: 46 indirizzi imperdibili
- Grotto Sgambada a Lugano, cucina ticinese di montagna
- Due giorni a York: tra gastronomia, storia, misteri e magia
- Chez Leon a Parigi, il bistrot che piaceva a Maigret
- Steirereck a Vienna: il tre stelle di Heinz Reitbauer che fa vivere i fasti di un nuovo impero