Riviera Ligure di Ponente, Pigato 2010 / Tenuta Maffone

Pubblicato in: TERZA PAGINA di Fabrizio Scarpato

di Fabrizio Scarpato

Non c’è niente da fare: è giallo. Saranno i fiori e le mimose, sarà l’incontrovertibile fatto che il sole tramonta proprio da quella parte colorandosi delle mille sfumature dell’oro, sarà una mera constatazione fisica per cui il verde delle colline altro non è che la combinazione dell’azzurro del mare e del giallo dell’uva, sarà un’indole più aperta e solare rispetto a noi dirimpettai di Levante, sarà di tutto un po’, ma il Ponente ligure richiama il giallo, tutti i colori del giallo.

Così nel bicchiere questo Pigato si veste di un tenue paglierino attraversato da scaglie dorate, da lampi di luce, da riflessi densi di miele d’acacia. La stessa punteggiatura aranciata dei chicchi d’uva, la stessa sfumatura calda di una sera in mezzo ai vigneti nell’Alta Valle di Arroscia .

Allora, lasciandoci trasportare in una giostra impressionista, affiorano materiche spatolate di miele e crema al limone, poi la frutta gialla matura e le ginestre dei crinali, confuse in un’onda alcolica già al naso, non proprio termica, ma richiamo di affumigati profumi lontani, di isole a settentrione.

E sono rimandi, forse, a un sorso di whisky alternato all’acqua di fonte, il caldo e il fresco, e una morbidezza tutta di frutta e agrumi dolci, da gustare di fronte al tramonto, sulla fine della giornata e dei pensieri, cullati dal fumo di un sigaro, come un grumo di colore e calore, un concentrato riassuntivo, finale.

Il paesaggio, evidenziato nei colori e nel tratto piuttosto che in un accademico e diligente disegno, riporta a un piatto prototipo, un dessert indimenticabile uscito dalla mente impressionista di Flavio Costa, chef manco a dirlo di Ponente, intriso di gialla creatività: Cannoli croccanti, cioccolato, vaniglia, tabacco e gelée di Single Malt. Non ci interessano qui e ora gli abbinamenti, se non quelli, fuggevoli, delle emozioni. Impressionismi, enoici.


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