San Mauro La Bruca, Agriturismo Prisco: ora c’è anche la pizza alla Condurro

Romano Prisco e il suo BBQ

Azienda Agricola Biologica Prisco
Contrada Valle degli Elci
San Mauro La Bruca
tel . 0974 974153cell. 333 567 5058/333 180 0586
info@agriturismoprisco.it

www.agriturismoprisco.it

di Maura Ciociano

Siamo in Cilento – a San Mauro La Bruca – nell’Azienda Agricola Prisco, fondata sul finire degli anni ’70 dal vulcanico Romano Prisco e da sua moglie Rita, i quali, inizialmente, si dedicano alla produzione di miele e di olio extravergine di oliva. Il lavoro dà subito ottimi risultati ed i Prisco aprono un punto vendita a Palinuro, in via Indipendenza. Ed è lì che ottengono numerose conferme sui loro prodotti.

Sul finire degli anni ‘90 iniziano i lavori di trasformazione della baracca di località “Vracalicchio”, che pian piano si trasforma in una accogliente struttura ricettiva dotata di sei stanze e sedici posti letto, ognuna delle quali riporta il nome di un luogo importante del Parco del Cilento: Certosa, Infreschi, Buondormire, Velia, Paestum, Calore.
Oggi, l’agriturismo è anche pizzeria. Il pizzaiolo è Antonio, l’ultimogenito di casa Prisco, esperto di grafica con l’amore per la pizza napoletana, quella tradizionale ‘a ruota di carro’. Nel suo impasto c’è una fortissima influenza partenopea: molti segreti gli sono stati insegnati da Raffaele Condurro – l’ultimo figlio di Michele – che, insieme a sua moglie Iole, ha la pizzeria A’ddo figlio ‘e Michele a Calata Capodichino.

Insomma: una pizza di scuola napoletana, cotta a legna in un forno di Acunto, alimentato esclusivamente con legno di ulivo dell’azienda, per far sì che la pizza sia dorata e leggermente aromatizzata. La lievitazione è lenta, di almeno 24 ore. I gusti sono classici: margherita, marinara, salsiccia e friarielli, diavola, pisciottana (con le alici di Menaica).

Da segnalare le pizze cotte nel ruoto che Antonio prepara, come si faceva un tempo in Cilento insieme al pane, cotto da sempre nel forno a legna e fatto con il lievito madre molto prima che diventasse una moda. Una sorta di prova da forno che serviva a verificare la giusta temperatura per infornare. C’è quella con la scarola, le alici e le olive e la Nonna Clelia con il pomodoro, le alici di Menaica, l’origano e l’aglio.

E poi ancora i fritti di entrambe le tradizioni: i panzarotti cilentani (crocchè di patate con cacio ricotta di capra) e il ripieno fritto con ricotta e cigoli.
Per chi nel Cilento, vuole provare una pizza di entrambe le tradizioni sia cilentana che partenopea, non c’è dubbio: questo è l’indirizzo adatto.


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