Sant’Agata dei due Golfi, ristorante lo Stuzzichino

Sant’Agata dei Due Golfi, via Deserto 1/A
Tel. 081.5330010
www.ristorantelostuzzichino.it
Sempre aperto, chiuso mercoledì. Mai in agosto
Ferie dal 25 gennaio al 20 febbraio

Il vero contrappasso a Don Alfonso: cucina rude, familiare, semplice, con i piatti di sempre. Come dire l’altra metà della mela di una terra ricca e fortunata, la Terra delle Sirene come la chiamava quel vecchio pedofilo di Norman Douglas, in cui il mare regala la modernità, il turismo, il fascino, i monti confermano la tradizione dei contadini che non sapevano neanche nuotare, con buoni caseifici e grandi macellerie e, soprattutto, orti strepitosi.

La famiglia De Gregorio lavora in queste due stanze, d’estate c’è un bello spiazzo all’aperto da sfruttare, proprio di fronte alla mitica piazza di Sant’Agata resa famosa da Don Alfonso: Mimmo è diplomato sommelier e qui ho trovato una delle carte più intelligenti mai viste in osterie, con alcuni pezzi importanti dedicati agli stranieri che adorano questa cucina, sostenuti da una platea di rossi e bianchi delle cinque province campane molto pensati e in ottimo rapporto fra qualità e prezzo.
Ma qui si viene soprattutto per mangiare i piatti che hanno fatto grande questa cucina, dalla semplice impepata di cozze ai peperoni ripieni, oppure ai carfiofi al forno, sino alla tradizionali paste con i fagioli o con le patate con la provola di Agerola. Ci sono le due linee che riflettono l’anima del territorio, quella di mare che ti porta dai gamberi saltati in padella sino a orate e spigole pescate e cucinate al forno o all’acquapazza, e che invece può scegliere buone carni di manzo dei Lattari o nazionali, oppure il maiale, proposte soprattutto alla griglia. Il piatto totani con le patate è il punto d’incontro fra l’orto e la cianciola, tipico di queste coste di navigatori pigri, ma, del resto, perché allontanarsi dal Paradiso? Fra le paste citiamo i classici ravioli, siamo ad un tuffo da Capri, oppure gli scialatielli con i frutti di mare e la calamarata con le cozze, imperdibili i polpetti nel pignatiello e i calamari a julienne e saltati in padella.
Vorrei, tra i contorni, citare le patate tagliate a mano come le faceva la mamma e fritte, un must che vale da solo il viaggio. Bella selezione di formaggi locali per il finale o, in alternativa, il mitico ricotta e pere e la pizza della nonna con crema e amarene. Ma non abbiamo ancora finito, perché dal forno escono buone pizze a panuozzi, con una pasta lievitata un po’ diversamente da quella napoletana, più panosa, mentre tra gli antipasti c’è la grande frittura all’italiana con crocchette di patate, arancini con cuore di provolone, mozzarella in carrozza, calzoncello di ricotta. Il menù varia con le stagioni e mi sono fatto l’idea che per esaurire l’intero repertorio di questo posto della cuccagna bisogna venire almeno una decina di volte nel corso di un anno.
Voi, quando ci capitate, affidatevi alla proposta del giorno perchè una cucina così filologicamente legata alla stagione e alla manualità difficilmente vi farà mangiare le cose sbagliate. Qui gli stranieri incontrano quella cucina italiana che li fa davvero impazzire perché non replicabile.
E, per chiudere, segnale inequivocabile della validità del posto è la presenza preponderante di clienti della zona, abituati al confronto con quello che si cucina nelle loro case. Sui 30 euro.


Come arrivare
Uscire a Castellammare sulla Napoli-Salerno e proseguire in direzione di Sorrento fino a che, dopo Meta non trovate l’indicazione per Positano e Amalfi. Proseguite per qualche chilometro in salita e vi troverete di fronte al bivio: se andate dritti la direzione è Positano, girando a destra è Sant’Agata. Belle curve in una strada spettacolare che una volta si affaccia sul golfo di Napoli e nella curva successiva in quello di Salerno. Arrivati a Sant’Agata, piegate a destra per la piazza. Passati davanti al Don Alfonso, cento metri e, sulla sinistra, trovate lo Stuzzichino.


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version