Se ne è andata Lya Ferretti, amica e decana dell’enogastronomia napoletana. Ciao Lya

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Ciao Lya

Amica mia, da un pò di mesi, come sempre a causa dele tue fatiche estive in hotel a Diamante, non ci siamo sentite, ma ritrovarci è sempre stato facile, una telefonata, un incontro casuale a qualche evento, o la partecipazione alle magnifiche gite enogastronomiche che organizzavi per Enohobby. Sei sempre stata una pignola terribile, spesso ansiosa per la buona riuscita delle mille cose che facevi e questo ci accomuna.


Mi mandò da te a Diamante nel 2001, Enzo Monaco il presidente dell’Accademia Italiana del Peperoncino. Stavo passando all’enogastronomia, Enzo mi disse:”la prima persona da conoscere è Lya”. Mi accogliesti in hotel come se mi avessi sempre conosciuta e da allora mi hai sempre instradata, incoraggiata, aiutata a non demordere, dicevi “questa ragazza si ferma solo quando ha raggiunto il suo scopo”. Da allora sono passati quasi 10 anni amica mia ed è ancora così. Ho imparato da te che non ti fermavi mai, instancabile, sempre in mezzo a mille iniziative, cercavi di partecipare a tutto, negli ultimi anni ti ho vista un po’ meno, ma nelle occasioni importanti c’èri. Si, c’èri, in prima fila, elegante come sempre, alla presentazione della guida dei vini della provincia di Napoli, di Luciano, firmata con Ciro Cenatiempo,  Francesco Aiello e me che, per la prima volta, firmavo un testo sul vino. La mia prima volta, , tu mi hai abbracciata e mi hai detto : “visto?Brava”. Mi sono commossa quella sera e lo sono anche  adesso se ripenso a tutte le nostre chilometriche chiacchierate al telefono, sempre di prima mattina, quando tu eri già sveglia per la tua immancabile cyclette quotidiana. Il ginocchio ti dava i tormenti ma, tu non ti sei arresa. Non ti sei arresa mai fino alla fine, te ne sei andata naturalmente, come se fosse una delle tue tante cose da fare…Mi lasci un vuoto enorme, mi mancherà la mia consigliera, la mia amica di pettegolezzi, le mie visite estive da te a Diamante, i gelsi freschi che mi tenevi parte e le nostre in cene in pagoda sul mare. Il tuo entusiasmo, la tua voglia di trasmettere ai ragazzi sono stati il filo conduttore della tua vita, ti sei rimboccata le maniche a 39 anni da sola  per i tuoi figli eper il sogno di tuo marito  e hai ricominciato. Non conosco persona che non ti voglia bene e ti stimi, perché a tutti tu hai dato incoraggiamenti, sorrisi e qualche volta sfoghi d’impazienza quando non ne potevi più. Sei stata una madre e una nonna fantastica, dura e morbida nei momenti giusti, a tutta la tua famiglia va il mio abbraccio e un messaggio: portate avanti i suoi sogni, formate i ragazzi degli alberghieri come lei sapeva fare. A te va il mio pensiero e non il mio addio, tu sarai sempre nel mio cuore.

Ciao Lya, ti voglio bene

Giulia

Oggi l’abbiamo ricordata anche sul Mattino


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