Crisi da blogger. Sei politico? No no e no: voglio i voti alle recensioni dei ristoranti!

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

Convergenze parallele? Il sabato del Villaggio del Web è dedicato al tema dei voti ai ristoranti. darli o non darli. Qui ce ne parla Maffi, Stefano Caffarri invece affronta l’argomento nel suo blog Appunti di Gola

di Giancarlo Maffi

Sono appartenuto alla generazione del sei politico. Mi sembrava giusto. Oggi forse un po’ meno. Ma dicono che quando invecchi diventi conservatore. Ma non volevo parlare di questo. Volevo parlare dei voti nella critica gastronomica. Il voto esiste da sempre, in parecchi settori della critica. Gazzetta dello sport di lunedì:  Krazic  , il giocatore della Juventus, ha un bel quattro. Porca miseria, dico io, ma perchè?

E’ sempre stato il migliore in campo. Si ma di solito non nel tuffo da trampolino. Si è buttato, in area di rigore. Forse l’ha toccato un refolo di vento. Pareva morto. I giornali l’hanno pesantemente bastonato. . A RAGIONE.

Vuoi andare al cinema? Apri il quotidiano e il tuo critico preferito scrive due righe di trama, mezza di commento e un numero di stellette che, IN SINTESI, ti dice se vale la pena andarci. E’ sempre andata così, il che non vuol dire che sia giusto per carità.

POI VENNE IL WEB, il quale dice: dobbiamo cambiare tutto. Vennero le foto. Tu, povero lettore pixeliano, avrai almeno delle immagini, visto che ancora non riusciamo a farti sentire il profumo, per non parlare del sapore, di quel piatto.

Non hai i soldi per andare all’ENOTECA PINCHIORRI ?  Non ti preoccupare,  ti ci portiamo noi, cinquant’enni con il portafoglio gonfio di soldi e di passione, per farti 60 belle fotografie, affinchè  tu, a casa, davanti ad un piatto di 4 RUZZOLONI IN PADELLA , POSSA AVERE L’IMPRESSIONE DI MANGIARE SEDUTO AD UNO DEI TAVOLI DEL TRISTELLATO FIORENTINO E CHE , soprattutto, non stai bevendo direttamente dal CARTONE  di TAVERNELLO il ma degustando in un bel bicchiere di riedle l’ultimo Borgogna scritto per te da quel malato di mente e di sentori che risponde al nome di Guardiano del faro.

Va beh, dice MONSIEUR LE WEB, le guide però danno i voti. Che ce frega diamolo anche noi.
Si, ma l’affidabilità, l’esperienza, la conoscenza?  Le scuole non ci sono, dobbiamo andare a naso. Fa niente se circolano i palati di amianto, tanto ,voglio dire ,per dirne una, a HEUVELLAND  in Belgio ci va Alberto Cauzzi e quindi mi fido, abbastanza, ma quando mai andrò a verificare di persona, io che stasera ho sofficini Findus e birra Peroni ?

Ora dico io,  L’AFFIDABILITA’ UNO SE LA COSTRUISCE nel tempo. Però se ti chiami Gdf e hai fatto duecento recensioni di ristoranti francesi ho come l’impressione che se ne scrivi ne sei competente e se devo andare colà leggerò le tue amene storielle  e mi fiderò dei tuoi voti.

SINTESI, ragazzi, SINTESI.

Poi i gusti sono gusti. Se mi tiri un “bidone “ webbistico? Va bene ti leggerò sempre perchè mi diverti ma col cavolo che andrò a mangiare dove dici tu. E’ noto che a Rob 78 , per dirne un altro piuttosto bravino, la cucina della Taverna del Capitano, stringi stringi, ‘nun gli piace perche’ è troppo salata, a causa di quel maledetto pesce , si freschissimo, ma non abbastanza lavato via dall’acqua sapida tirrenica. L’Espresso gli da 17, LUI 15 . Tu povero lettore che cosa farai trovandoti di passaggio? 16, che è quello che dico io e decidi di conseguenza, però portandoti in albergo una bottiglia di Perrier, che forse dopo, effettivamente ti verrà sete.

In fondo voglio dire, niente di grave. Pareri, a volte in libertà, a volte molto precisi. Ripeto: ognuno di noi diventerà e resterà affidabile nella misura in cui il lettore andrà una volta o due in quei luoghi magnificati o cannoneggiati e si troverà in linea o meno con la stima data dal vostro gastro-ego –bloggher preferito.

Ora sento venti diversi : c’è chi ha gia’ deciso e chi ci sta pensando:  IL VOTO NON LO DIAMO PIU’.
Faremo solo i descrittivi, racconteremo secondo le nostre capacità e il nostro ego quello che abbiamo visto e mangiato, la storia del cuoco e del maitre. Non prendiamo più una posizione definitiva, con il voto.

Noi te lo spieghiamo, poi sono cavoli tuoi. Tu, tu la capisci come credi, e ,soprattutto, non dare la colpa a noi se ti sei trovato in modo diverso dallo sperato: hai letto male e hai interpretato male la nostra descrizione. Chiaro?

Non ho ben capito da cosa DERIVI  questa DERIVA  ma ho due o tre dubbi
Primo: caro critico X oramai ti hanno riconosciuto.
Sei bravo, fai belle foto, gli chef della nuova generazioni hanno le foto di tutti i critici e pseudo tali in cucina , appesi sopra la parete con la scritta wanted . Lo chef arriva al tavolo, ti rabbonisce, si discute insieme dei piatti . E’ pure simpatico e ti offre un piatto, il vino o anche tutto il pasto. Che fai, gli dai 14 invece dei 15,5 guidaioli ?

Difficile, diventa difficile, molto difficile.

Meglio descrivere: la lingua italiana ha mille possibilità e ottocentomila voli pindarici.

UN PIATTO DI M si può definire in mille modi diversi, meno volgari ma …soprattutto  ..meno incisivi. Invece il voto sta lì. E’  una scure sintetica ,un’iniezione con quelle siringhe da cavalli. Può fare male molto male.

Vi racconto questa. L’estate scorsa un giovane cuoco ha molto insistito perchè andassi a provare la sua cucina, in quel di Viareggio, in una lochescion veramente notevole. Portai con me un amico, il Ciomei per non fare nomi. Nonostante l’impegno del cuoco e il prodigarsi del personale, risultò una cena povera e per certi versi incomprensibile. Voto ? 13. Praticamente rimandato. Non scrissi nulla. Non me la sentii.
SBAGLIATO GIUSTO ? NON CI HO DORMITO UNA NOTTE.

Ora temo, non ne sono sicuro ma forse si, che diventando  “famosi“ si prenda un’anda simile a quelli che i webbiani hanno sempre contestato ai guidaioli: si fa il politico,  si attua il compromesso storico e le convergenze parallele. Tra l’altro, AMMESSO E NON CONCESSO CHE SIA VERO, là dove può anche essere accettabile dove si fa una guida scritta di 2000 ristoranti e passa  con millanta implicazioni geopolitiche   NON E’ VERO O COMUNQUE CERTO NON E’ ANCORA VERO  per  gli appassionati.
La Geopolitica non c’entra un beato tubo. C’entra la strizza . Insomma diventi antipatico. Andate a chiedere al Cauzzi se lo chef dell’Anteprima di Chiuduno gli vuole bene.  Io mi sono permesso di dire che i primi piatti di ROMANO a Viareggio sono per così dire …. sciapi… ?  e mi hanno garbatamente fatto capire che loro i blog ‘nun li guardano piu’, solo le guide, dove per fortuna mi è andata bene perché gli ho fatto un bel cameo.

Lo stesso LORENZO, da me osannato un giorno si e l’altro pure, mi ficcherebbe un’aragosta viva in bocca se potesse. Come mai ? Semplice : è quando sempre un giorno si e l’altro pure parlo male dei suoi, chiamiamoli così,dessert, che abbassano strenuamente la media del suo ristorante. E Caffarri ?  Finisce in Alto Adige a Falzes da Shonech nel giorno sbagliato. Posto magnifico osannato dai dipietristi e dai berlusconiani. Sta leggermente incazzato. Il voto è basso.. So per certo che se la sono presa mica da ridere.

Ristoratori e cuochi sono permalosissimi, al di là di ogni limite. Ce ne sono che hanno voti al di là dei propri meriti e hanno il coraggio di lamentarsene pure.

L’autocritica non esiste nel mondo gourmet, solo botte di autostima spaventosa .

Et voila, noi gli leviamo il voto, che la mezza parola in più o in meno non dà cosi fastidio .

Quello brucia il basilico? Oddio, gli diciamo : “momento di disattenzione dello chef, senz’altro impegnato in una problematica e sofferente diversa  preparazione“.

E così abbiamo sistemato l’apprensiva mamma: il suo scarafone è sempre il miglior cuoco della regione, anzi del mondo, non si preoccupi. Perchè altrimenti , SIGH, sei l’agente sicario mandato da chi ti vuole rovinare.

Fate come vi pare, cari “colleghi” .

Io vado per i voti

SINTESI, SIGNORI, SINTESI


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