Telese, Sannio Beneventano. Aquapetra Resort, La Locanda del Borgo. Fascino e buon gusto con Ciro Simeoli

Località Monte Pugliano
Tel 0824 941878 / 0824 975007
www.aquapetra.com

info@aquapetra.com
degustazioni a 50 e 60 euro
chiuso lunedì e martedì

di Tommaso Esposito

E’ terra di oli.
E di Barbera.
Quella sannita che il buon Gaber non ha mai sorseggiato. Penso.
Un po’ su le terme di Telese e già a ridosso di Castelvenere.
Il borgo di Acquapetra è stato costruito intorno a un’antica cava di calce.
Un’oasi di pace e di benessere.

Una bella idea per dare alla Campania questo resort dove fascino (è pur sempre terra di streghe, no?) e buon gusto si coniugano, cosa rara, felicemente.
Una sorpresa, insomma!
Ciro Simeoli è il cuoco. Ventisei anni.

Ciro Sannino il sommelier e maitre. Coetaneo.

Capri nel cuore per entrambi che hanno lavorato al Quisisana.
Ora sono qua in questa Locanda a studiarsi il territorio.
E a tavola si vede.
I pani: panino napoletano a mo’ di biscotto, brioscine all’extravergine di olive frantoiane, grissini, sfogliatine di granturco e al nero di seppia. Buoni.

Un battuto di chianina sannita con un sigaretto di pane al mascarpone di bufala.

Tra la carne, eccellente in sé, ritrovo qualche grano di sale,  un po’ di cipolla rossa di Alife e di cetriolo, un cappero. La peschiola, questa piccola pesca noce che si coltiva dalle parti di Vairano, apparentemente appartata nel piatto dà il suo deciso contributo. Bravo Ciro.

Pane casereccio e peperoncini verdi di fiume con provolone del Monaco e crema di pomodorini.

Un tripudio di sapori pieni, forti, senza mezzi termini. Quelli che ti di fanno dire, mentre si scatenano le papille e si scaricano le endorfine: questo è umami ancestrale, terragno, naturale.
Mi ricorda la marenna che facevano a mezza mattinata i contadini nei campi. Saporitissima.
Eddai, non è possibile Ciro. Mi hai letto nel pensiero con questi rigatoni al ragù, pecorino e braciola.

Me li aspettavo. Preso per la gola dei ricordi.
Una sosta al palato con il risotto carnaroli ai fiori di zucca, zucchine e crema di zafferano.

C’è sopra un bon -bon freddo di ricotta di bufala rivestito di nocciole avellane. Il cuoco lo chiama Ferrero rocher. Un omaggio alla dolciaria di Alba per le vaghe sembianze con il noto cioccolatino.
Passi l’ attenzione eccessiva per il copyright, ma questo è n’ata cosa.
Agnellino laticauda cotto su pietra di Aquapetra con cipollotti novelli in agrodolce, patanielli al rosmarino.

Che dire? Carni tanto tenere quanto piene di sapore e di profumo. Da non perdere.
Pre-dessert: un tiramisù di fragola con questo mirabile mascarpone bufalino.

Un gioco di contrasti tra temperature e consistenze. Tuttavia equilibrato e fresco.
Tre dolci finali: buoni e belli. Tutti studiati e provati con cura.
La mela annurca scottata alla vaniglia con croccantino e gelato.
La pasta fillo tra una delicatissima crema con pesche sciroppate e fresche.

Il lingotto di oro nero dove cioccolato fondente, bianco e gianduia chiudono a tutto tondo la bellissima giornata.

Ciro l’altro, il sommelier, ha pensato ai vini: la Barbetta Barbera 2008 di Venditti, il Pietra della volpe, Aglianico 2007 de’ I Pentri, uno spagnolo Jaliva old dry Sherry sul dessert.

Ah, per gli ospiti della Spa che puntano al benessere e all’ipocalorico c’è il menù Organic tutto vegetariano.
Con le verdure di Aquapetra, of course.


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