Tenuta Mazzolino pinot nero d’Oltrepo’

Pubblicato in: I vini da non perdere
Noir Tenuta Mazzolino Pinot Nero dell'Oltrepo' Pavese Doc 2017

di Marina Betto

La tenuta è stata acquistata dal nonno negli anni 80’ appassionato di vino.  Enrico Braggiotti trova questo posto in campagna a sud di Milano la collina di Mazzolino che sembra un panettone, una collina con casa e vigneti attorno e una splendida cantina dell’ottocento. Siamo precisamente a Corvino San Quirico in provincia di Pavia nella parte più ad ovest dell’Oltrepò; Giacomo Bologna e Luigi Veronelli chiamati ad esprimere il loro parere, camminando tra le vigne dissero che ci si trovava su un terreno molto simile a quello del Piemonte da cui doveva nascere un gran bel vino rosso con una varietà come il Pinot Nero. Il nonno cominciò a sognare, era francese e unì così la passione per la Borgogna, le bollicine e l’Italia; fece arrivare dalla Borgogna le barbatelle di cloni tradizionalmente usate in quella terra natia della varietà oltre i migliori legni per l’affinamento.

Così nasce Tenuta Mazzolino dove il Pinot Nero è il protagonista indiscusso declinato in versione ferma e con bollicine. Francesca Seralvo nipote di Enrico Braggiotti è dal 2015 che si occupa della Tenuta per la quale ha mostrato fin da piccola un interesse particolare motivo per il quale non ha esitato un attimo a lasciare il suo lavoro di avvocato a Milano. Francesca e il suo team sono fieri di raccontare che dopo la Champagne e la Borgogna, l’Oltrepò è la terza regione più importante dove si coltiva Pinot Nero e dei 3.000 ettari di vigneto in questa regione solo 500 vengono vinificati in rosso. A inizio anni 2000 nasce la DOCG Metodo Classico totalmente a base Pinot Nero e nel 2007 il Cruasè parola che è una crasi tra il termine francese cru e il termine rosé, un termine commerciale di proprietà del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese che indica un Metodo Classico Rosé da uve Pinot Nero. Tra le vigne di Mazzolino che sorgono su uno strato calcareo- gessoso viene individuato il terreno migliore per la coltivazione del Pinot Nero dove ci sono condizioni climatiche molto fresche facilitate dalla presenza di un bosco abbastanza esteso. E’stato portato avanti un grande lavoro di zonazione che ha permesso di individuare 39 micro-parcelle e seguire meglio le singole lavorazioni in vigna, ciò conferma e avvalora il lavoro di prima e favorisce quello odierno sulla qualità.

Cruasè Oltrepò Pavese Metodo Classico Rosé 2013 – 5 anni sui lieviti più di un anno in bottiglia è un Pinot Nero in purezza ottenuto con macerazione, si tratta in sostanza di un rosé de saignée che rende le cose molto complicate perché necessita di tempi lunghi, per questo ricevono l’aiuto di un consulente francese Dominique Leboeuf, direttore della Station Oenotechnique de Champagne esperto della lavorazione di questo vitigno in purezza.  Bolla fine minutissima rosa limpido e chiarissimo, naso che è una fusione tra i frutti rossi selvatici uniti a sentori di affinamento, pasticceria, frolla e marmellata con una nota agrumata di pompelmo. In bocca è fresco e verticale con scia sapida alla fine arricchito da sensazioni di frutta candita.

In Oltrepò solo una decina di aziende fanno questo vino 100% Pinot Nero e Tenuta Mazzolino ne produce meno di 10 mila bottiglie l’anno. 100 mila bottiglie sono il numero totale prodotte dall’azienda che esporta tanto ma sia il Cruasè che lo Chardonnay trovano una bella barriera data dal Prosecco e Champagne. Prezzo 24 euro sullo scaffale. Accennavo che nel 2007 c’è stato il lancio del Cruasè, lancio che forse non è stato fatto nel migliore dei modi e ciò non gli ha permesso di diventare il grande prodotto di zona ma non è neanche diventato un prodotto commerciale. Il segreto forse sarebbe legare di più il Cruasè al cibo e al territorio di produzione così che la curiosità di assaggiare una bollicina del territorio diventi una peculiarità indiscussa e ricercata, come è avvenuto l’estate scorsa con la riscoperta da parte dei Milanesi dell’Oltrepò che li ha accolti con degustazioni e cene in vigna che hanno riscosso un grande successo.

Terrazze Pinot Nero 2019 IGT Pavia si coltiva tra i gessi calcarei e la zona argillosa capace di dare più colore all’uva. Sono racchiuse in questo vino praticamente tutte le vigne di Tenuta Mazzolino e il nome lo si deve al fatto che sono tutte parcelle con una pendenza del 45% per questo terrazzate. Frutti rossi, melograno, lampone e spezie sono proposti al naso.  In bocca la sensazione di succo di melograno si unisce a quella minerale sul finale e con il tannino integrato il sorso diventa multi sfaccettato abile nel fondere una grande piacevolezza di beva alla dimensione della complessità. La diraspatura delle uve avviene lasciando gli acini interi così invece di avere una fuoriuscita immediata di mosto ciò si ha all’interno dell’acino.  Il 50% di Terrazze viene esportato in 24 paesi nel mondo ed è il vino più rappresentativo dell’azienda.

Il Noir Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese 2017 fu fatto per la prima volta nel 1985, fin da subito chiamarono alla creazione l’enologo Kiriakos Kynigopoulos che stava allora rivoluzionando il modo di produrre questo particolare vitigno.  Fu grazie a questa collaborazione durata più di venti anni che sono avvenuti grandi cambiamenti e nello stesso tempo si è rispettata la tradizione di produrre Pinot Nero in Oltrepò. Conscio che in Italia si coltiva in un modo diverso dalla Francia Kynigopoulos ha portato delle metodiche e degli accorgimenti in cantina che hanno cambiato il modo di fare vino anche in Borgogna. Noir 2017 è rubino intenso e brillante nato in un’annata calda lo si avverte nei sentori di frutti rossi maturi. La bocca ha una trama fitta, astringente, lunga, maggiore è la tannicità. La spina è sapida di questo sorso sanguigno e polposo, profondo ma con anima leggiadra. Affina per il 20% in legno nuovo per un anno proveniente da tre querce francesi Bertrange, Allier e Troncais con una tostatura leggera.

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