Per chi non lo ricordasse avevamo parlato della Parigina e vi invitiamo a rileggervi l’articolo di Raffaele Bracale.
La Parigina, creata da un Monzù per la regina Maria Carolina d’Asburgo Lorena ( da qui la storpiatura di pizza “p’ a’ riggina” – per la Regina), è una delle preparazioni più entusiasmanti create a Napoli nel campo della pizzeria e portata al popolo attraverso panifici e pizzerie, fino a quando questa preparazione è scomparsa da queste ultime ed è rientrata solo tra le offerte di panifici e soprattutto bar.
La Parigina è composta da una base di pasta di pizza farcita prima con fette di provola affumicata, prosciutto cotto e pomodoro e poi ricoperta da uno strato di pasta sfoglia.
Et voilà! Ecco la Parigina.
A Napoli è decisamente finita nell’ombra sempre più a causa di ingredienti di bassa qualità e sfoglie sempre più industriali e ottenute con grassi vegetali di bassa qualità.
Così giorni fa Vincenzo Esposito, patron della Pizzeria Carmnella a Via Cristoforo Marino di Napoli, ha chiamato Sabatino Cillo e gli ha proposto di rifare la mitica Parigina con il suo prosciutto cotto.
Non contento ha cercato e trovato una sfoglia tutto burro, ha adoperato un pomodoro San Marzano Dop e una provola di Agerola affumicata a paglia e ha seguito passo passo la ricetta di Raffaele Bracale.
Il risultato?
Straordinario al punto tale che da lunedi 9 aprile sarà possibile mangiarla tutti i giorni a pranzo (non la sera quindi) dal lunedì al venerdì.
Si ricorda che la Parigina sarà sempre presente da Carmnella dal lunedi al venerdì solo a pranzo.
La Parigina ora è davvero “p’a’ riggina”!
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