Tribus Restaurant – Tecnica, amicizia e territorio nella cucina della nuova generazione flegrea

Tribus Restaurant, Pozzuoli
Via Milliscola, 155
Telefono: 081 1991 4371

di Tonia Credendino

Tre chef, un progetto condiviso: la nuova cucina flegrea che unisce tecnica, identità e territorio.

Pozzuoli sta attraversando una stagione di nuova consapevolezza gastronomica, segnata da progetti che nascono dalla volontà di lavorare con metodo e continuità. In questo contesto, Tribus Restaurant rappresenta una delle realtà più solide: tre giovani cuochi, valori condivisi e una visione che punta dritta alla sostanza. Nessuna ricerca dell’effetto, ma una costruzione costante fondata su tecnica, identità e rispetto della materia.

La struttura si divide tra una sala interna essenziale, ordinata, con arredi moderni, e un dehors coperto che permette un servizio regolare durante gran parte dell’anno. È uno spazio pensato per facilitare il lavoro di cucina, senza interruzioni nel flusso e con grande attenzione alla funzionalità.

Alla guida del progetto ci sono Simone Frattini, Vincenzo Marra e Giuseppe Postiglione: tre cuochi coetanei, tre profili diversi, un’unica direzione. Frattini coordina antipasti e secondi, con una linea immediata e centrata sulla materia; Marra gestisce i primi piatti, unendo rigore ed equilibrio; Postiglione lavora tra cucina e sala, occupandosi del pane, dei dolci e dell’accoglienza. È da questa complementarità che nasce l’identità di “Tribus”.

Il percorso gastronomico si apre con la tartare di tonno con salsa Nobu e misticanza, costruita su taglio preciso e gusto pulito, seguita dal carpaccino di cernia con riduzione di aceto rosso, bottarga e pomodoro bruciato, piatto essenziale che valorizza intensità e qualità del prodotto. La sezione dei crudimostra uno dei segmenti più curati del locale: scampi, gamberi rossi, ostriche Gillardeau e altri tagli variabili secondo mercato, serviti con condimenti minimi e grande attenzione a temperatura e texture. Una proposta coerente che completa il quadro senza sovrastrutture.

La linea delle tapas introduce il ritmo tecnico dei tre chef: l’insalata di seppia cotta a bassa temperaturacon carciofo e maionese alle olive; il polpo cotto a bassa temperatura e scottato, accompagnato da coulis di pomodoro e maionese alla brace; il pane home made con maionese allo stracotto di tonno e friarielli; il baccalà in tempura con mantecato di zucca e salsa al tonno. Assaggi che raccontano coerenza, controllo e un approccio che punta alla leggibilità del gusto.

La percezione dei piatti conferma una cucina che lavora su consistenze precise e cotture misurate, evitando forzature e privilegiando la continuità aromatica. Anche i dettagli concorrono a definire l’identità del locale: il pane, prodotto in casa, ha struttura e profumo ben calibrati; durante la serata ho apprezzato l’uso dell’olio Mucrae – monovarietale Leccino (Benevento), un extravergine equilibrato, scelto per accompagnare alcune preparazioni senza sovrastarle.

Tra i piatti principali spiccano il Tubettone Gerardo di Nola in zuppa di pesce alla pescatora, che unisce materia marina e struttura della pasta, e il Vesuvio 28 Pastai con patate arrosto, totani e tartufo nero, giocato su contrasti netti ma armonici. I secondi si sviluppano attorno al pescato del giorno, integrato da preparazioni come calamari, triglie, tonno scottato con carciofo arrosto e maionese alla brace, e la guancia di vitello cbt con crema di patate e cardoncelli, per un’alternanza equilibrata tra mare e terra.

La parte dolce è tutt’altro che accessoria. La Tarte Tatin di mela annurca con caramello salato e gelato alla cannella e il Flan alla vaniglia con salsa al mandarino dei Campi Flegrei mostrano una pasticceria precisa, fondata su tecniche complete e su un’idea chiara di pulizia. La degustazione di formaggi con pane al cacao e rum aggiunge un tassello raro nella proposta del territorio.

La carta dei vini segue una logica selettiva che valorizza i Campi Flegrei e i vitigni autoctoni, accanto a una scelta misurata di etichette italiane. Durante la cena ho scelto il Metodo Classico Cuvée Rosé di Francesca Carannante, una bollicina moderna a base di Pinot Nero: perlage fine, note di piccoli frutti rossi, freschezza verticale e una struttura che si è rivelata perfettamente compatibile con il percorso di tapas e con i piatti più sapidi della serata. Un vino che non appartiene al territorio flegreo dal punto di vista produttivo, ma che porta con sé la sensibilità di una giovane produttrice campana che ha costruito il proprio progetto in Oltrepò Pavese. Una scelta che dialoga bene con lo spirito del locale: radici solide, ma sguardo aperto.

Tribus Restaurant offre un ritratto nitido della nuova ristorazione flegrea: giovani professionisti che scelgono di investire qui, costruendo un’identità salda senza rincorrere mode o scorciatoie. È un progetto fondato su coerenza, precisione, tecnica e un’idea di crescita che non punta ai riflettori, ma alla solidità del lavoro quotidiano. Nei Campi Flegrei, territorio in continuo movimento, realtà come questa non sono solo ristoranti: sono segnali di una generazione che sa interpretare il presente e immaginare il futuro. Tribus è uno di quei nomi che valgono attenzione oggi e che potrebbero diventare un riferimento stabile di domani.

Tribus Restaurant
Via Miliscola 155, 80078 Pozzuoli (NA)
Tel. +39 081 1991 4371

 

Scheda del 14 settembre 2024

Tribus Restaurant a Pozzuoli: una cucina e tre chef

di Antonella Amodio

Simone Frattini, Vincenzo Marra e Giuseppe Postiglione, i tre chef del Ristorante Tribus a Pozzuoli, dove il forte legame dell’amicizia è l’elemento chiave per realizzare il locale dei loro sogni. Inaugurato nel 2020, nonostante le sfide imposte dalle restrizioni della pandemia.

Giovani, tenaci e pieni di idee, provenienti da esperienze diverse che contribuiscono in modo paritario a rendere la cucina di Tribus un’esperienza piacevole e consigliata. Insieme, i tre chef hanno poco più di 100 anni e la loro gioventù anagrafica porta tanta verve e creatività nei piatti. Prediligono la semplicità a tavola, mettendo in primo piano la pasta come pilastro della cultura gastronomica italiana, seguita da pesce e verdure, con un sapiente uso delle texture e dei fondi. Simone si dedica agli antipasti e ai secondi, Vincenzo ai primi piatti e Giuseppe al pane e ai dolci, oltre a occuparsi dell’accoglienza in sala.

Pozzuoli fa da cornice a questo ristorante che merita sicuramente una visita. Nonostante sia distante dal mare, la piacevolezza dell’ambiente del locale compensa la mancanza della vista sul golfo. Con un dehors curato e una sala confortevole con circa sessanta posti a sedere, l’atmosfera è bella e rilassata. Il Tribus Restaurant rimane un vero scrigno pieno di sorprese, grazie al legame tra il luogo e le esperienze offerte, che lo rendono un posto speciale.

Cosa si mangia

Al Tribus Restaurant l’esperienza culinaria è quindi tripla, chiaramente differenziata nella preparazione in cucina ma con un unico percorso gastronomico da seguire insieme. Il menù propone piatti che seguono la stagionalità e la freschezza del mercato, con prelibatezze come ostriche, tartufi di mare, gamberi, baccalà e alici. Per iniziare, i grissini alle alghe e il cestino del pane sono una vera meraviglia, accompagnati da un ottimo olio extravergine che rispecchia la cucina e la dieta mediterranea, pilastri della nostra gastronomia.

Dal Menù

L’antipasto del Tribus Restaurant è ispirato ai pranzi domenicali partenopei, quelli che evocano la casa dei nonni e una tavola ricca di tanti assaggi deliziosi. Imperdibile.

Personalmente, ritornerei al Tribus anche solo per assaporare il Tubettone Gerardo di Nola in zuppa di pesce alla pescatora e lo Spaghettino 28 Pastai con lupini, pecorino e limone nero.

I dessert meritano un capitolo a parte e la brioche al lievito madre servita con salse e confetture sarà in grado di lasciare un ricordo piacevole del pasto, un dettaglio non da sottovalutare.

La carta dei vini guarda in casa e fuori dalla regione Campania, ed è qui che ho scoperto Pàtera di Tenuta Pampinus.

Tribus Restaurant rappresenta una “genesi a tre” che regala un’esperienza interessante in un territorio tellurico che amiamo in modo particolare in tutte le stagioni e dove i Campi Flegrei partoriscono vere eccellenze in tutti gli ambiti.

Il conto? Per tre piatti, il costo medio à la carte è di 60,00 €. Per quanto riguarda il percorso di degustazione Tribus con 4 piatti (coperto incluso, escluso bevande), il prezzo è di 60,00 €.

Tribus Restaurant, Pozzuoli

Via Milliscola, 155

Telefono: 081 1991 4371

Aperto la sera. La domenica anche a pranzo. Chiuso il lunedì


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