Venezia, osteria Paradiso Perduto: cucina di mare tra bigoli, musica e arte pop

Paradiso Perduto, i tavoli sul canale

di Virginia Di Falco

Osteria Paradiso Perduto a Venezia è un’osteria di pesce che si affaccia su uno dei canali di Cannaregio. Nato negli anni ’80 come ritrovo universitario quasi in stile ‘figli dei fiori’, con una cucina lagunare basica, vino alla mescita, mostre d’arte e musica dal vivo, resiste glorioso anche oggi, luogo d’incontro e socializzazione di molti veneziani (come l’amica che ce lo ha consigliato) e, ovviamente, viaggiatori alla ricerca di un’esperienza non solo turistica.

Osteria Paradiso Perduto a Venezia

Il locale, stretto e lungo (un po’ buio ad esser sinceri) dà il benvenuto con un enorme banco dove sono esposti i vassoi con le proposte del giorno ma, soprattutto, un imponente sequela di fritti. Tavoli e sedie colorati e tutti diversi, musica classica di sottofondo, disegni e opere pop alle pareti, un servizio di giovani appassionati e solerti. In un angolo dietro alla vetrina, una vecchia macchina a torchio per la pasta all’uovo continua a tirar fuori bigoli freschi senza soluzione di continuità.

Se la temperatura, ancorchè autunnale, lo consente il consiglio è di pranzare all’aperto, lungo il canale. Tavolacci in legno, sfondo tra i più suggestivi anche perché tra i più veri: qui ad attraversare le acque non sono i gondolieri ma i trasportatori che effettuano i traslochi su piccoli vaporetti.

Mise en place minimale, menu che cambia ogni giorno stampato su un foglio di carta bianca, con poco meno di 10 piatti a portata tra antipasti e primi e una dozzina di secondi.
Mare, mare e ancora mare dell’alto Adriatico, solo e sempre fresco, anche per l’appetizer, con le sfiziosissime ‘schie’ fritte, minuscoli gamberetti tipici della laguna veneta.

Osteria Paradiso Perduto a Venezia. Tra i primi piatti, oltre al timballo di spinaci e alla zuppa di fagioli ci sono ovviamente i bigoli torchiati fatti in casa un po’ in tutte le salse. Noi abbiamo provato un convincente nero di seppia con seppioline fresche, denso e saporito; e anche la cacio e pepe di un commensale romanaccio impenitente si è difesa bene (scenetta della mantecatura nella forma di pecorino a parte …).

Il vero pezzo forte resta tuttavia la zuppa di pesce del Paradiso, con dracima, triglia, cozze, scorfano e fasolari, servita direttamente in padella con crostoni di pane e un sughetto delizioso che gridava «scarpetta!» già dal primo boccone.

Osteria Paradiso Perduto a Venezia. Gran bella scelta tra i secondi di pesce, che dipende ovviamente dalla stagione e dal mercato ittico di Venezia. Fritture (22 euro) e grigliate miste (33 euro) non mancano mai, mentre quasi tutti i piatti vengono serviti con contorno di polenta. Carnose e ben aromatizzate le sarde alla griglia (14 euro); carni sode e ben condite con salsina profumata all’aneto (porzione quasi doppia, a 26 euro) per l’anguilla (biasetto, in veneto) grigliata.

Si chiude con dolci casalinghi o, ancor meglio, con buranelli (tipici biscotti veneziani) e vin dolce.
Una sosta davvero piacevole, con una cucina immediata, senza fronzoli, dalla mano sicura e leggera. Un posto dove si sta bene, sia nella versione ‘cicheto’ al bancone che seduti al tavolo, con un servizio informale, sempre sorridente e partecipato, vini friuliani e veneti alla mescita e una piccola carta di etichette regionali. Consigliamo dunque senz’altro di annotarlo anche se non possiamo evitare una tiratina d’orecchio finale: non ci siamo con il no a bancomat e carte di credito, anche perché lavorando con il pesce fresco il conto medio a persona può superare facilmente i 50 euro.

PARADISO PERDUTO
Cannaregio, Fondamenta della Misericordia 2540
Tel.
041 720581
Aperto dalle 11 a mezzanotte
Chiuso: martedi e mercoledi
www.ilparadisoperduto.wordpress.com


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