We love cheese! Perché i francesi vendono vini e formaggi in Cina e noi no

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

da Hong Kong Maria Pranzo

Introdurre un prodotto gastronomico quasi sconosciuto attraverso degustazioni corsi e festival è un modo per promuoverlo, ma anche per presentarlo e renderlo culturalmente accessibile. Monopolizzare un mercato ancora “vergine” è più semplice e strategico, e questo le istituzioni francesi lo sanno bene.

E’ successo in Cina con il vino: il governo francese, attraverso ricerche di mercato a noi italiani sconosciute e grandi investimenti ha individuato canali e target giusti per penetrare il mercato da opinion leader.

Istituzioni adatte a sostenere l’esportazione dell’enogastronomia, un impegno a promuovere il brand “Francia”, la buona gestione di Wine School e corsi di degustazione hanno dimostrato un grande impegno del governo francese in Cina. Quando, durante i corsi di degustazione, si impara da sommelier francesi è automatico sviluppare un’attitudine ad apprezzare il vino francese.

Sta succedendo la stessa cosa per il formaggio. I francesi lo sanno vendere meglio, lo presentano come un piatto completo e non solo come un plus prima della frutta.

Proporre il formaggio ai cinesi non è semplice perché è per loro un sapore nuovo, un gusto invasivo e lontano dalle loro abitudini alimentari.

Ma le istituzioni francesi, grazie ai tanti settori destinati a promuovere la gastronomia, hanno trovato la chiave per introdurre nuovi sapori.

Un esempio interessante del loro impegno nel settore è il “Cheese Festival” organizzato lo scorso Giugno a Hong Kong.

Due delle migliori raffinerie francesi sono hanno presidiato l’evento al quale hanno partecipato Monsieur Marchand, della Maison Marchand, inventore del formaggio di capra al wasabi e Dominique Bouchait, “Master Of Cheese” famosa per il suo caprino “Napoleone” elogiato da Ducasse.

Tra gli eventi del festival in programma, l'”Exceptional Cheese Tray”.

Tre giorni di degustazioni guidate attraverso sei diversi percorsi gustativi. Ve ne riportiamo uno e la sua introduzione:

The Spiral (Tour de France) A magical spiral of 24 nuggets of wonderful cheese to complete a French regional trip in cheese history.

(Una gustosa spirale composta da 24 pepite di formaggi proposta come un percorso nella storia del formaggio francese.)

· Chabichou du poitou (chèvre),  Chavignol (chèvre), banon(chèvre)

· Sainte maure de touraine(chèvre), Valancay(chèvre)

· Brie de melun (vache), Brie de meaux(vache), Chaource fermier(vache)

· Coeur de Neufchatel(vache)

· Camembert de Normandie(vache)

· Beaufort de chalet d’alpage (vache)

· Vieux comté 44mois (vache), Reblochon d’alpage (vache)

· Morbier fermier (vache), vieux Salers (vache)

· Munster fermier d’alsace(vache), Epoisses de bougogne(vache)

·  Langres fermier(vache), Livarot(vache)

· Maroilles de garde(vache)

· Fourme d’ambert (vache), Bleu des causses (vache)

· Bleu d’Auvergne(vache)

· Roquefort artisanal (brebis)

Popolare e ben organizzato il “French Cheese Market”.

200 formaggi in degustazione abbinati ad altrettanti vini francesi che i gourmet di Hong kong potevano scoprire (e comprare!) aiutati dai maestri formaggeri.

Per approfondire il lato “didattico” del festival, è stato organizzato un workshop. Un laboratorio interessante per scoprire la storia del formaggio e capire qual è il mestiere di un affinatore. Il workshop è servito anche a spiegare l’importanza del “MOF” (Meilleur Ouvrier de France), il riconoscimento più attraente per le aziende
casearie francesi. Possiamo quindi prevedere che il marchio MOF, sarà presto simbolo dei miglior formaggi in Cina.

Come anticipavamo, far conoscere le istituzioni, insegnare ad apprezzare un prodotto e legarlo ai propri brand è quello che i francesi fanno sempre meglio.

Ciliegina sulla torta dell’evento due preziose cene: la prima, da 8 portate, preparata dallo Chef stellato Philippe Orrico del St.George di Parigi e la seconda di sole 6 portate ma con un eccezionale “Wine pairing” per far emergere i diversi sapori del formaggio, crudo e cotto.

E se l’Italia non aiuta i produttori attraverso le istituzioni, sono i singoli che per l’Italia possono fare la differenza.

Giovedi 6 ottobre, al ristorante Domani, Michele Bernacchia della compagnia Bright View che importa formaggi e prosciutti Italiani a Hong Kong, ha organizzato una degustazione di formaggi italiani in abbinamento ai vini Importati da Casamia Wines e Liquid Assets.

Speciale il piemontese “Bocconcini 3 latti” un formaggio a pasta cremosa, compatta, dal gusto delicato e piacevole, di una qualità molto rara per i formaggi qui a Hong Kong e ben abbinato al fresco Gavi dei Gavi 2010 della Scolca.

In un mercato in continua espansione i prodotti italiani non avrebbero difficoltà ad inserirsi se avessero il giusto sostegno delle istituzioni e delle aziende.

Tanto per iniziare dai formaggi, sarebbe utile avere l’aiuto dei nostri amici dell’ONAF, lo garantisce una loro affezionata “assaggiatrice”.


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