2011. Una prima buona notizia: addio vecchia e schifosa busta di plastica

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Chi viaggia nel deserto o per mare sa com’è la situazione. Milioni, miliardi di buste di plastica vagano nel globo, saranno necessari molti decenni prima che si riesca a fare pulizia.

Lasciamo il 2010 ed entriamo nel 2011 con una buona notizia. In Italia diventa oggetto proibito: negozi, supermarket e mercatini non potranno più utilizzare sacchetti in plastica non biodegradabile. Si tratta di una vera rivoluzione nel modo di fare la spesa a poco più di cento anni dall’invenzione della plastica.
Quello che è divenuto un segno di attenzione all’ambiente da parte di molti supermercati e attività commerciali di varia natura, ora diventa obbligatorio per legge per effetto della normativa nazionale che recepisce disposizioni comunitarie, in particolare la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
Numerose – continua Coldiretti – sono le iniziative per sostituire, come è già avvenuto in altri Paesi, le vecchie buste di plastica. Si va
dal ritorno alle tradizionali sporte in fibre naturali del passato alla sostituzione della plastica con materiali innovativi biodegradabili come i nuovi ecoshopper realizzati in bioplastica ricavata da mais e da altre materie vegetali. Con mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole   è possibile produrre circa 100 bustine di bioplastica non inquinante.
Almeno questa piccola barbaria del secolo XX diventerà un lontano ricordo.



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